La rassegna
stampa di Oblique è uno sguardo trasversale, parziale, incompiuto
tra le pagine di quotidiani e periodici. Ogni quindici giorni Oblique
seleziona,
taglia, raggruppa, ricopia. E ripubblica.
Volete pubblicare un vostro contributo narrativo inedito? Leggete qui.
1-31 dicembre: “Tu hai creato un’impresa che vale assai più della mia, che è stata e sarà ancora una fiaccola luminosa nella vita spirituale italiana”. Luigi Einaudi al figlio Giulio
1-30 novembre: “Dici che devi avere dei soldi. Ma che c’entrano i soldi coi libri?
Soldi e libri, purtroppo, appartengono a due universi diversi, non comunicanti”.
Italo Calvino a Leonardo Sciascia
1-31 ottobre: “La mia aspirazione finale è contemplare un film che scorre lungo le pagine dei miei libri”. Jean Echenoz
1-30 settembre: “Leggo molti romanzi, ma quando scrivo non sono
interessata a rimanere a lungo con i personaggi”. Amy Hempel
1-31 agosto: “…quella che Dostoevskij chiamava la “sfrontatezza dell’ingenuità” è ormai la sfrontatezza dell’ignoranza elevata a sistema”. Massimiliano Parente
1-30 luglio: “Non scommetterei un soldo sulle nostre vite. La barbarie è arrivata al potere. Non fatevi illusioni: l’inferno regna”. Joseph Roth
1-30 giugno: “Mettete insieme due scrittori, un poeta e tre giornalisti e avrete un’idea di che cosa siano la meschinità, la gelosia e l’invidia”. Luigi Mascheroni
1-31 maggio: “Un editore deve sempre essere libero e coraggioso”. André Schiffrin
1-30 aprile 2009: “Io m’intendo d’agricoltura, ma non ne capisco
molto di editoria. Per me resta una cosa magica
e per affrontare questa questione è meglio
che si rivolga ad altri miei collaboratori”. Nikita Krusciov a Giulio Einaudi
1-31 marzo 2009: “Il ’68 ha distrutto l’estetica, introducendo
una finta controcultura politically correct
in base alla quale basta essere un’esquimese lesbica
per valere di più come scrittore”. Harold Bloom
1-28 febbraio 2009: “L’Italian Psycho non è lo yuppie di Bret Easton Ellis che esce e uccide i barboni,
ma è un ragazzetto innamorato, che scrive sotto casa lettere d’amore con lo
spray alla fidanzata, le fa il regalo a San Valentino e quando sta con gli amici
scambia uno stupro per qualcosa di carino e pensa che in fondo dare fuoco a
un marocchino non sia particolarmente terribile”. Niccolò Ammaniti
1-31 gennaio 2009: “Quando bisognava disegnare una collana arrivava da Milano Bruno Munari: minuto, chiome candide, occhialini, la voce da gnomo. Disponeva sul tavolo rotondo del mercoledì i bozzetti. Paziente, sorrideva, prendeva le forbici, tagliava, tirava linee, faceva volteggiare una matita sottilissima con la grazia di un’étoile del balletto”. Ernesto Ferrero
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