Massimo Bavastro (1969) esordisce nella scrittura come autore teatrale: il suo primo testo, Cecchini, è premiato al Riccione nel 1995; seguono La crepa (commissione del premio Candoni, rappresentato oltre che in Italia a Londra, col titolo The Fault Line); Camionisti (scritto per Radio 2); Naufragi di Don Chisciotte (finalista al premio Ubu e premio della critica nel 2003; versione cinematografica, evento speciale al sessantaduesimo Festival internazionale del cinema di Venezia).
Negli stessi anni scrive per il cinema con giovani registi (Marco S. Puccioni, Quello che cerchi, miglior film e premio del pubblico al Los Angeles Italian Film Awards, nomination al David Donatello), e con Benvenuti-De Bernardi (L’ultima stazione di Bogdan Dreyer).
È laureato in Scienze politiche, e l’impronta socioantropologica dei suoi studi lo spinge a cercare prospettive eccentriche per raccontare le città (Bologna, con il percorso ludico-filosofico Swatch club explorers, e Roma, con una serie di audioguide prodotte dalla società californiana Detour) – feconde “deviazioni” da quella che da quindici anni è la sua attività principale: sceneggiatore di serie tv (Ultimo – L’infiltrato; Ris – Delitti imperfetti; 48 ore; Caccia al re – La narcotici).
Il bambino promesso (Nutrimenti, 2017) è il suo primo libro; Io ti cercherò (Longanesi, 2020) è il suo esordio in narrativa.
Opere
- Io ti cercherò, Longanesi, ottobre 2020;
- Il bambino promesso, Nutrimenti, ottobre 2017.
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