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Sergio Claudio Perroni
Sergio Claudio Perroni (1956-2019) è stato editor (Veronesi, Sgarbi, Buttafuoco, Baresani) e traduttore di narrativa inglese e francese (Houellebecq, Ellroy, Foster Wallace, Saint-Exupéry). Ha ideato e diretto la collana Faq Books di Bompiani ed è stato tra i fondatori di La nave di Teseo.
Le sue opere sono state pubblicate da diverse case editrici, Bompiani, Aliberti, La nave di Teseo. Ha scritto Leonilde, storia eccezionale di una donna normale (Bompiani, 2010) e ha adattato per il teatro il Don Chisciotte di Cervantes (¡Viva don Chisciotte!, con Gigi Proietti, regia di Gianpiero Borgia, 2008). Nel 2013 è uscito per Bompiani Nel ventre, un viaggio narrativo nel cuore di Troia, accompagnato dalle illustrazioni di Velasco Vitali, mentre nel 2015, sempre per Bompiani, Renuntio Vobis. Nel 2019 è uscito L’infinito di amare (La nave di Teseo). Per noi è un amico, e uno dei maestri obliqui inconsapevoli più preziosi.


Altre opere
La bambina che somigliava alle cose scomparse, La nave di Teseo, 2019
Entro a volte nel tuo sonno, La nave di Teseo, 2018
Il principio della carezza, La nave di Teseo, 2016
Non muore nessuno, Bompiani, 2007
Raccapriccio, mostri e scelleratezze della stampa italiana, Aliberti, 2007


Altri materiali
- Perroni parla di Nel ventre a Colloquia 2013;
- Perroni legge l’incipit di Nel ventre;
- Leonilde allo Stabile di Catania;
- Perroni e Andò al Festival dell’eccellenza femminile nel 2011;
- Il ricordo di Sandro Veronesi.


Giudizi degli allievi
  1. Un mito. È stata una delle lezioni che ho apprezzato di più. Davvero affascinante, ma anche molto vicino a noi. Credo sia stato per noi molto importante poter sentire che si occupa di autori davvero sacri per capire come si affronta una cosa del genere e il tipo di insidie che nasconde un testo come Furore. Bellissimo;
  2. Molto vivace e interessante la sua lezione, l’opera affrontata era decisamente ostica ma Perroni ci ha guidato al suo interno in modo chiaro e lineare. Un professionista preparato ma anche una persona cordiale e aperta allo scambio. Ha molto da insegnare, il tempo è passato in fretta durante la sua lezione (Chiara Cordoni);
  3. Carismatico, brillante, ironico. La sua lezione mi è piaciuta tantissimo ed è stato di estremo interesse e utilità analizzare le scelte che ha compiuto nella traduzione di Furore;
  4. Da stare incollati alla sedia ad ascoltarlo per ore (Luisa Badolato);
  5. Spiegandoci il suo metodo di lavoro e il suo approccio al testo, Perroni ha delineato le regole che ritiene essenziali in traduzione. Mi sarebbe piaciuto avere un esercizio corretto da lui, in modo da potermi confrontare con le regole che ci ha dato e avere un suo riscontro (Chiara Messina);
  6. Come descrivere la lezione di Perroni? Mi sono sentita privilegiata a essere lì in quel momento (Daniela Esposito);
  7. Probabilmente quella di Perroni è stata la lezione che ho preferito. Di rara e tagliente intelligenza, Perroni ha condotto una lezione esemplare sulle difficoltà, grossolanità e imprecisioni del mondo della traduzione. Dal metterci in guardia dal caricaturizzare un personaggio attraverso l’uso di improbabili dialetti per la resa sgrammaticata del testo originale alla vera e propria capacità inventiva cui il traduttore deve far ricorso in mancanza di corrispettivi culturali dall’altra parte del testo (di arrivo). Molto interessanti le considerazioni sul linguaggio di Steinbeck, tra Bibbia e reportage, tra risonanze verghiane e crude suggestioni da realismo hopperiano. Una lezione condotta con piglio brillante, sebbene non ci sia stato il tempo sufficiente per sviscerare al meglio un testo come Furore (Marella Fasano);
  8. È stata una delle lezioni meno sofferte per quanto mi riguarda, le sue battute stemperavano la tensione nell’affrontare un testo complesso come quello di Steinbeck. La sua bravura e competenza non si discutono, sagacia e simpatia non guastano. Un gigante (Claudia Parma);
  9. La sua è stata una lezione davvero interessante e formativa. Anche lui è stato un insegnante alla mano con cui potersi confrontare senza timori (Giulia Venturini);
  10. A mio parere la lezione più bella e partecipata del corso, mi ha fatto riscoprire il valore e l’importanza della lettura meticolosa del testo prima di tradurlo; essere in primis lettori per assaporarne il suono, coglierne i sensi, scovarne le analogie, le eventuali implicite citazioni, i continui rimandi a testi che sono fondamentali – in questo caso – per la società e la cultura americana. Anche in questo caso, ci è stato illustrato il metodo di approccio al testo utilizzato e, soprattutto, gli stratagemmi utili a rendere registri linguistici vari (Marta Cafiso);
  11. Ha tradotto Steinback e ce ne ha parlato come se avesse svolto il suo lavoro in costante contatto con l’autore. Carismatico e serio ci ha consegnato una visione diversa della traduzione, quella che riguarda i classici e che, quasi sempre, è affidata a professionisti riconosciuti come lui. Con deferenza e decisione ha illustrato le sue scelte e, oltre ad averci reso partecipi dei sui dubbi durante il lavoro, ci ha fornito importanti suggerimenti su come affrontare alcuni dei problemi più comuni di una traduzione;
  12. La lezione di Perroni è stata una sorta di festa. Con grande carisma e personalità Perroni ci ha guidato attraverso un testo che, era evidente, ormai faceva parte di lui. Con Perroni ho visto da un lato l’aspetto romantico, quasi ottocentesco, della traduzione, dall’altro l’immanenza di una professione che oggi sconta i ritmi pressanti del mercato del lavoro. Tuttavia la sua visione scardina questa dicotomia e a mio parere rappresenta un modello. Come se fosse il discorso più naturale del mondo, senza spocchia né mistero, Perroni ci ha svelato alcuni dei suoi trucchi del mestiere, credo anche per evitare che ci trasformassimo in quel tipo di traduttore superficiale che lui mal sopporta;
  13. La lezione di Perroni ci ha mostrato come lavora un grande traduttore. Davvero esaltante, come anche quella di Barillari;
  14. Una lezione coinvolgente, il suo estremo rigore unito all’ironia e alla grandissima professionalità è stata a dir poco illuminante su svariati aspetti della traduzione. Una persona di grande cultura e forte passione per il suo mestiere, non mi stancherei mai di ascoltarlo;
  15. La sua lezione è stata davvero intensa e sentita, la prova che per arrivare in alto bisogna davvero essere umili e lavorare con passione. La sua lettura di Furore di John Steinbeck è stata a dir poco coinvolgente. Ci ha guidati nell’ascolto del sound che caratterizza il testo, fino a spiegarci con molta disponibilità le sue scelte di traduzione, coinvolgendoci in alcune riflessioni molto interessanti in merito ai dialoghi;
  16. Meraviglioso! Una persona fantastica che prendeva il tempo per rispondere dettagliatamente alle nostre domande;
  17. Ho riso molto. Perroni ha quel tipo di humor astioso che a me piace molto. D’altra parte la sua lezione non è solo uno spettacolo di cabaret, va ascoltato attentamene perché aiuta a sviluppare l’orecchio per le cazzate del traduttorese (Simone Traversa);
  18. L’incontro che ho preferito. Lui è un vero personaggio, tagliente, sarcastico, di un’intelligenza rara, con un senso dell’umorismo fuori dal comune. Non lo conoscevo ma da oggi in poi lo seguirò con interesse (Paolo Guazzo);
  19. Lezione divertente sugli strafalcioni dei traduttori, mi aspettavo però che fosse dato maggior spazio alle considerazioni sul lavoro dell’editing (Andrea Bilaghi);
  20. L’incontro con Perroni è stato illuminante. Una persona serissima e rigorosa che nonostante ciò ci ha fatto divertire tantissimo. È magnetico e mi ha dato tantissimi spunti di riflessione interessanti (Alessandra De Biase);
  21. Una lezione d’altissimo interesse. Se potessi scegliere un docente per una lezione bonus, probabilmente sceglierei lui. Molto attento al linguaggio, i suoi consigli sull’editing sono stati incentrati sull’attenzione necessaria a scovare malfunzionamenti logici e di senso piuttosto che a come intervenire sul testo (Giuseppe Coppola);
  22. Brillante ed estremamente erudito. Ha costruito una lezione affascinante riportando molti esempi di doppiaggi cinematografici in cui l’imprecisa traduzione italiana ha cambiato il senso dell’originale, talvolta in modo quasi esilarante. È stato piuttosto divertente;
  23. Simpatico, estremamente competente, ha tenuto una lezione preparata nel dettaglio (Francesca Faccini);
  24. Caustico, dissacrante, sardonico e colto intellettuale. Ha presentato il suo lavoro di traduttore con ampia scelta di esempi mettendo a confronto spezzoni di film in lingua originale con la versione italiana. Ha inoltre evidenziato, con testi estratti da articoli giornalistici realmente pubblicati, come un uso negligente della lingua italiana possa creare gravi danni ai testi redazionali (Diego Fiocco);
  25. Molto bravo e dotato di un’ironia contagiosa. La sua lezione è stata molto vivace e interessante, la ricorderò con piacere (Angelina Taurasi);
  26. Una lezione rivelatrice, che mi ha insegnato a riflettere su cose fondamentali. In particolare c’è una frase che ripeteva spesso: “Bisogna verificare la logica di arrivo, vedere se funziona”, sembra scontato, ma è un concetto importantissimo. Secondo me la sua lezione andrebbe fatta subito dopo quelle di Barillari;
  27. Lezione molto coinvolgente, anche grazie agli esempi trasversali tra cinema, serie tv e letteratura (Eliana Rizzi);
  28. Più che una lezione, un monologo ironico-culturale, una riflessione interessante e stimolante sulle traduzioni e sull’editing. Una delle lezioni più coinvolgenti e originali;
  29. Una riflessione brillante sulle connessioni tra il mestiere dell’editor e quello del traduttore. I video abbassavano un po’ il livello delle argomentazioni, peccato (Vittoria Mieli);
  30. Una lezione appassionante e divertente; credo che per qualunque argomento Perroni avrebbe trovato comunque spunti e prospettive per incantare l’uditorio;
  31. Una lezione eclettica, viva, molto più che editoriale. È stata una fortuna essere suoi studenti per qualche ora;
  32. Avvincente;
  33. Una delle lezioni migliori. Divertente e coinvolgente. Utile per riflettere su numerosi aspetti del mondo editoriale;
  34. Magnetico, arguto e carismatico. Geniale. La sua lezione è stata illuminante, e una delle più divertenti (Serena Talento);
  35. Credo per tutti, o per quasi tutti, un incontro molto interessante; assolutamente padrone della materia e capace di trasmetterla, simpatico… e consapevole di esserlo! Una sola lezione è poca, le domande da rivolgergli sarebbero state davvero molte; soprattutto sul ruolo di editor che, rispetto a quello del traduttore – una delle lezioni più sorprendenti – non è stato, a mio modesto parere, sufficientemente approfondito quanto invece ci saremmo aspettati, sia nell’àmbito della sua lezione che durante il corso in generale (Guendalina Banci);
  36. Decisamente simpatico. In grado di trasformare una lezione di tecniche di traduzione in uno stimolante simposio (Marisa Di Donato);
  37. Estremamente colto nel suo campo e decisamente divertente;
  38. La lezione è stata divertente e utile allo stesso tempo. Perroni ci ha mostrato gli orrori che possono sfuggire ai traduttori. Ma solo una lezione non basta, secondo me! Perroni avrebbe meritato un’altra lezione in più!;
  39. Avrei voluto altre 2, 3, 4 lezioni con Sergio Claudio Perroni. Credo che abbia tantissimo da dire in diversi àmbiti dell’editoria, e io di sicuro non mi stancherei mai di ascoltarlo. Mi è sembrata una persona geniale, con idee forti e molta competenza, che nutre una passione profonda per il suo mestiere. Senza peli sulla lingua, i suoi eloqui pungenti e irriverenti non sono mai fuori luogo. Un brillante professionista;
  40. Una delle ultime lezioni del corso, non per questo una delle meno interessanti, anzi. Competente e dalla singolare simpatia (Margherita Serino);
  41. La sua lezione è stata davvero coinvolgente, piena di spunti che ci hanno messo di fronte alle difficoltà, ma anche alla bellezza, della traduzione. Mi è sembrata una persona brillante e con esperienza;
  42. Come lezione di editing devo dire che mi ha spiazzata. Attraverso toni spiritosi e mordaci (talvolta un po’ sopra le righe), si pone l’obiettivo primario di smascherare (e scoraggiare) la grossolanità e l’imprecisione;
  43. Un indiscusso professionista;
  44. Una delle lezioni più spassose del corso, la sua (Angelo Murtas);
  45. Lezione coinvolgente con punte di ilarità: attraverso l’analisi di alcuni spezzoni di fiction e di film ci ha illustrato le difficoltà e le storture del mondo della traduzione. Avrei preferito si concentrasse di più sull’analisi dei testi di narrativa, come ha fatto per La modificazione nella traduzione di Oreste Del Buono, e meno sulle battute dalla presa facile (Francesca Lenti);
  46. Un incontro stimolante e divertente (Veronica Giuffré);
  47. Una bellissima lezione. Personalità carismatica (Roberta De Marchis);
  48. Professionista intelligente e ironico. Bellissima la sua lezione sulla traduzione. Attraverso estratti di telefilm o film è stato divertente capire come a volte si fa un uso improprio della lingua italiana. Dopo quel giorno ho cominciato a prestare molta più attenzione a qualsiasi frase ascoltassi, per trovare le “magagne”;
  49. Impeccabile, chiarissimo e talmente padrone della propria materia da riuscire a farne persino uno spettacolo di intrattenimento, oltre che di istruzione. Qualche altra lezione non mi sarebbe dispiaciuta (Innocenzo Falgarini);
  50. Divertente, comunicativo, ma senza un reale obiettivo didattico (Milena D’Aloia);
  51. Un viaggio attraverso la cura della parola scandito da un umorismo trascinante. Splendida lezione (Giuliana Fasolo);
  52. Bellissima lezione sui mostri figli di traduzioni distratte e mancanza di precisione. L’editoria è accuratezza (Francesca Toticchi);
  53. Un professionista di altissimo livello: intelligente, colto, fine, preparato. Ha tenuto una lezione interessante, brillante, istruttiva (Chiara Rea);
  54. Una lezione divertente dal tono casual e rilassato, ma non troppo dato che il messaggio passato è che non bisogna mai distrarsi, neanche davanti al proprio telefilm preferito. Tanti consigli sugli autori e le opere di qualità (Katia Cappellini);
  55. Lezione importante per comprendere le regole di una buona traduzione e per l’attenzione data all’uso corretto della lingua italiana;
  56. Porta esempi di cosa non va fatto nel campo dell’editing, e sensibilizza l’orecchio all’ascolto, non solo dei libri (Massimiliano Borelli);
  57. Esilarante, naturalmente molto preparato e molto lontano dall’immagine che emerge dai vari articoli sparsi su internet. Nonostante le accuse di uniformare la letteratura è sembrato decisamente rispettoso del lavoro di qualsiasi autore (Matteo Alfonsi);
  58. La lezione è stata bella, interessante e utile. Certo, il tempo è poco e non sono stati toccati molti aspetti della traduzione, ma mi è piaciuta molto, l’ho trovata illuminante (Francesca Arrigoni);
  59. È stata una lezione divertente e illuminante. Insieme alla posteriore lezione di traduzione extra-corso, è stato interessante rapportarsi con tutti quelli che sono le difficoltà della traduzione, anche se non lo si fa di mestiere. Scoprire i trucchi e le modalità di approcciarsi a un testo straniero, gli errori frequenti e quelli da evitare;
  60. Lezione coinvolgente fin dal primo minuto. Tramite pezzi di telefilm e cartoni ci ha illustrato il difficile e affascinante mondo delle traduzioni e dei doppiaggi. Un grande personaggio, molto simpatico e professionale (Mila Tenaglia);
  61. Una delle migliori lezioni del corso. Sia dal punto di vista contenutistico sia da quello della forma;
  62. La sua lezione è stata interessantissima. Competente; umile; ricco di un’esperienza che spazia e attinge anche ai dialoghi per il cinema, la televisione, la pubblicità… Mi è piaciuto moltissimo;
  63. Illuminante nella lezione che ha tenuto sul ruolo del traduttore e su come questi spesso travalichi i confini della traduzione (Rossella Muratore);
  64. Simpatico l’approccio e interessante la lezione (Giada Di Giammarco);
  65. La sua inclinazione a criticare il lavoro altrui, per quanto legittima e motivata, si è rivelata a volte eccessiva e superflua. interessante lo spunto di riflessione fornito sull’assenza nella narrativa italiana di dialoghi soddisfacenti (Emanuela D’Alessio);
  66. Bella la sua lezione sul lavoro di editor e sull’editing. Intelligente, carismatico, ironico; una forte personalità e una grande professionalità. è stato molto disponibile nel farci comprendere i meccanismi di resa di un testo, attraverso una traduzione o un lavoro di editing (Eleonora Rossi);
  67. Interessante il suo discorso sulla comunicazione;
  68. Uno degli interventi più brillanti e acuti del corso. Attraverso la sua grande esperienza di traduttore ci ha accompagnati in un viaggio divertente e dissacrante nelle magagne della lingua italiana. Ottimi spunti per riflettere sull’uso corrente della lingua e per una scrittura più accorta (Alessandra Pierro);
  69. Lezione aneddotica da parte di un grande professionista, godibile.

 





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