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Federica Aceto è nata a Formia e vive a Roma. Dopo la laurea in Lingue e letterature straniere moderne ha vissuto circa sei anni a Dublino dove ha conseguito un master in Letteratura angloirlandese e ha lavorato come lettrice di italiano presso lo University College Dublin. Traduce opere di narrativa dall’inglese. Nel 2015 ha vinto il premio Gregor von Rezzori per la traduzione del romanzo End zone di Don DeLillo. Oltre a tradurre, è docente di inglese nella scuola secondaria. Attualmente insegna nella scuola media del carcere di Rebibbia.


Alcune tra le sue traduzioni:
Ali Smith, Hotel world, minimum fax, 2004
Ali Smith, Altre storie (e altre storie), minimum fax, 2005
Helen Cross, La mia estate d’amore, Fandango, 2005
Ali Smith, Voci fuori campo, Feltrinelli, 2005
Stanley Elkin, Magic Kingdom, minimum fax, 2005
A.L. Kennedy, Gesti indelebili, minimum fax, 2006
J.G. Ballard, Regno a venire, Feltrinelli, 2006
A.L. Kennedy, Stati di grazia, minimum fax, 2007
Ali Smith, Free Love, Feltrinelli, 2007
Nick Laird, La banda delle casse da morto, minimum fax, 2007
Nancy Huston, Un difetto impercettibile, Rizzoli, 2007
Deborah Eisenberg, Il crepuscolo dei supereroi, Alet, 2008
Helen Cross, I segreti che lei custodisce, Fandango, 2008
A.L. Kennedy, Day, minimum fax, 2008
A.L. Kennedy, Geometria notturna, minimum fax, 2009
Ali Smith, La prima persona, Feltrinelli, 2009
Don DeLillo, Punto Omega, Einaudi, 2010
Nick Laird, Lo sbaglio di Glover, minimum fax, 2010
Benjamin Nugent, Storia naturale del nerd, ISBN, 201
Catherine O’Flynn, Ultime notizie da casa tua, minimum fax, 2012
Ali Smith, C’è ma non si, Feltrinelli, 2012
Stanley Elkin, Il condominio, minimum fax, 2012
Don DeLillo, L’angelo Esmeralda, Einaudi, 2013
Martin Amis, Invasione degli Space Invaders, Isbn, 2013
Martin Amis, Lionel Asbo, Einaudi, 2013
Taiye Selasi, La bellezza delle cose fragili, Einaudi, 2013
Tupelo Hassman, Bambina mia, 66thand2nd, 2013
Susan Sellers, Vanessa e Virginia, Beat Edizioni, 2013
Sahar Delijani, L’albero dei fiori viola, Rizzoli, 2013
Martin Amis, La guerra contro i cliché, Einaudi, 2014
Caleb Crain, Errori necessari, 66thand2nd, 2014
Kerry Hudson, Sete, minimum fax, 2015
Martin Amis, Il dossier Rachel, Einaudi. 2015
Bret Anthony Johnston, Ricordami così, Einaudi Stile libero, 2015
Martin Amis, Successo, Einaudi, 2016
Lucia Berlin, La donna che scriveva racconti, Bollati Boringhieri, 2016
Stephen Amidon, La vera Justine, Mondadori, 2016
Kerry Hudson, Tutti gli uomini di mia madre, minimum fax, 2016
Ali Smith, L’una e l’altra, Sur, 2016
Rupert Thomson, Katherine, Nn Editore, 2016
Don DeLillo, Zero K, Einaudi, 2016
Peter Geye, Dentro l’inverno, Einaudi Stile libero, 2017
Sarah Hall, La terra dei lupi, Mondadori, 2017
Michael Frank, I formidabili Frank, Einaudi, 2018
Ali Smith, Autunno, Sur, 2018
Lisa Halliday, Asimmetria, Feltrinelli, 2018
Martin Amis, L’attrito del tempo, Einaudi, 2019
Ali Smith, Primavera, Sur, 2020
John Lanchester, Il muro, Sellerio, 2020
Michael Frank, Quello che manca, Einaudi, 2020
Annabel Abbs, Frieda, Einaudi, 2020
Greg Buchanan, Sedici cavalli, Mondadori, 2021
Don DeLillo, Il silenzio, Einaudi, 2021
Ali Smith, Estate, Sur, 2021
Annabel Abbs, La cucina inglese di Miss Eliza, Einaudi, 2022
Sarah Hall, L’arte di bruciare, Sellerio, 2022
John Freeman, Racconti di due Americhe, Mondadori, 2022
Shelby Van Pelt, Creature luminose, Mondadori, 2022
Jen Beagin, Quell’aspirapolvere nel buio, Einaudi, 2022
Celeste Ng, I nostri cuori perduti, Mondadori, 2022
Don DeLillo, Rumore bianco, Einaudi, 2023
Sheila Heti, Colore puro, il Saggiatore, 2023
Ali Smith, Coda, Sur, 2023
Patrick Dewitt, L’uomo che amava i libri, Neri Pozza, 2023
Margaret Atwood, Il letto di pietra, Racconti, 2023
Shelby Van Pelt, Creature luminose, Mondadori, 2024
Elif Batuman, Aut-Aut, Einaudi, 2024
Stephen Amidon, I figli del silenzio, Mondadori, 2024
Tom Mead, La morte è un gioco di prestigio, Mondadori, 2024


Materiali
Dire quasi la stessa cosa: Federica Aceto e Don DeLillo



Giudizi degli allievi

  1. Grande disponibilità nel dialogare con gli allievi e discutere le proprie scelte. Interessante scoprire l’approccio a un testo “ereditato” da un’altra traduttrice, che aveva lavorato al romanzo precedente della saga. Trovare l’equilibrio tra il proprio stile e quello della collega è stato sicuramente una sfida, e ho trovato interessante capire come si può procedere in questi casi (Laura Pisani, edizione on line 2023);
  2. Ha reso la sua lezione molto interessante e approfondita, ci ha spiegato le sue scelte in modo dettagliato ed è stata aperta nel ricevere le nostre proposte. Inoltre, è stata l’unica a darci anche il suo indirizzo mail, nel caso avessimo avuto bisogno di un confronto diretto. È una cosa che ho apprezzato molto (Elisa Cavalli, edizione on line 2023);
  3. Negli appunti della sua lezione spicca la frase “l’impegno e la predisposizione prima o poi pagano”: Federica Aceto ce l’ha proprio trasmesso. La sua lezione è stata pulita e priva di velleità, e io l’ho molto apprezzata per questo (Sofia Ciriello, edizione on line 2023);
  4. Molto precisa senza mai essere pedante, anzi restando sempre aperta al confronto, tanto da lasciarci un suo contatto. Mi sono trovata molto in sintonia con il testo proposto e mi sono divertita a lavorarci (Laura Pettazzoni, edizione on line 2023);
  5. Lezione molto interessante con molti suggerimenti pratici oltre che tecnici. La scelta del testo è stata azzeccata in quanto utile per studiare tra l’altro come trattare i riferimenti letterari (Francesca Piccinini, edizione on line 2023);
  6. La lezione con Federica Aceto è stata tra le più piacevoli e, spinta forse dal fatto che avevo già frequentato un corso di traduzione con lei (molto meno improntato sulla pratica), mi sono sentita più libera di fare domande e di sciogliere alcuni tra i miei dubbi più frequenti. È stata quindi utilissima (Paola, edizione on line 2023);
  7. Ciò che ho apprezzato maggiormente di Federica Aceto è stata la sua onestà nel parlare della traduzione e delle difficoltà che i traduttori devono affrontare durante il processo di lettura, comprensione e traduzione del testo. In modo chiaro ed esplicito, Federica Aceto ha affrontato i problemi più pratici della traduzione e del rapporto con le case editrici, offrendoci preziosi consigli su come affrontare le varie scadenze e gestire al meglio il lavoro (Bianca Murgia, edizione on line 2023);
  8. Simpatica e disponibile, peccato che il testo su cui abbiamo lavorato non fosse di mio gusto (Either/Or di Elif Batuman). Mi piace che abbia messo così tanta enfasi sulla naturalezza della sintassi nel testo di arrivo (Nicola, edizione on line 2023);
  9. Una delle insegnanti che mi è piaciuta di più. È andata dritta nel testo senza troppi fronzoli. Ho apprezzato il suo approccio pratico e asciutto (Martina Tiberti, edizione on line 2023);
  10. Molto precisa, il suo intervento sui tempi verbali e sulla punteggiatura è stato di enorme aiuto (Federica Carleo);
  11. Molto diretta, onesta e concreta. È stato bello vedere una traduttrice all’opera perché ha dimostrato quali meccanismi si innescano di fronte a un testo da tradurre (Vincenzo Urso);
  12. Ho trovato la sua lezione molto interessante, coinvolgente e interattiva. Lei è molto competente e disponibile (Donata Azzini);
  13. Il suo è stato uno dei nomi che mi ha spinto a scegliere questo corso. Non mi ha deluso, è stata alla mano e disponibile, pronta a confrontarsi anche sui suoi errori. L’autore del testo non era uno dei grandi di cui si è occupata ma è stato ugualmente interessante analizzare le sue scelte traduttive;
  14. Personalmente, non mi è piaciuto molto il testo su cui abbiamo lavorato. Questo non ha comunque inficiato la precisione e l’esperienza della docente (Eugenia Serravalli);
  15. La sua lezione sul testo di Keith Ridgway, A Shock, mi ha aiutata a comprendere bene quanto un testo da tradurre vada rispettato e accompagnato: le puntuali precisazioni sulle rese, sulla scelta dei termini, mi hanno aiutata molto, sulla necessaria sensibilità nell’ascoltare il testo quando ci si trova, per esempio, davanti a una frase lunghissima, come nel testo affrontato a lezione, che riproduceva il flusso del pensiero e bisognava dunque rinunciare alla tentazione di spiegare, di levigare eliminando magari ridondanze e asperità linguistiche dovute però a una precisa intenzionalità dell’autore come appunto quella di riprodurre flussi di pensiero; ecco, ho imparato a smussare quella tendenza allo spiegone, a alla normalizzazione, a capire che tradurre è tutt’altra cosa dal parafrasare. Ho capito, o, meglio, interiorizzato – perché a saperlo lo sapevo, ma come si dice “tra il dire e il fare” … Quindi il confronto con il traduttore che ti mostra il suo laboratorio e la sua cassetta degli attrezzi è impagabile per interiorizzare profondamente quelle che altrimenti resterebbero solo nozioni. E, utilissimi, ho trovato le preziose indicazioni – comunque costantemente fornite da tutti i traduttori e gli organizzatori di questo corso – sugli strumenti di traduzione migliori, i dizionari, i glossari, i corpora, cartacei e digitali (Antonella Valente);
  16. Precisa ed esaustiva nelle spiegazioni e nelle risposte fornite durante la lezione. Ha chiarito un aspetto molto pratico della traduzione che magari si tende a ignorare: le traduzioni arrivano spesso quando si è già impegnati in altre cose e, soprattutto se questo lavoro costituisce il tuo unico introito, ci si può trovare a farne più di una contemporaneamente, e il risultato finale non è sempre ottimo come si auspica (Simona Carleo);
  17. Che pronuncia eccezionale! Brava;
  18. Mi è piaciuto il suo approccio alla gestione e trattamento dei dialoghi. Interessante anche il suo metodo di lavoro sul testo originale e la spiegazione della traduzione per la domanda al bando di finanziamento del lavoro. Ho trovato utile la riflessione sulla figura del revisore, centrale e complessa, alla buona riuscita di un progetto (Stefania Vigarani);
  19. Una grande professionista del settore, che ci ha spiegato non solo le sue scelte traduttive ma ha anche accolto con gioia dei suggerimenti venuti fuori dalla lezione (Giuseppe De Pascale);
  20. Bravissima. Ha dato dei consigli molto utili;
  21. Una lezione molto legata al testo. Interessante il fatto che fosse una traduzione ancora da rivedere anche per lei, quindi fresca e in stand by. Avrei insistito di più sull’identità dell’autore, la tipologia del testo, alcune scelte terminologiche e stilistiche; si è un po’ persa la visione d’insieme (Aurora);
  22. Molto brava e disponibile (Roberta Zezza);
  23. Ho trovato davvero piacevole la sua lezione e inoltre davvero preziosi i suoi consigli relativi agli aspetti pratici della traduzione (Filomena Perna);
  24. Avevo già avuto modo di ascoltare Federica Aceto in altri brevi seminari e poterla ascoltare in una lezione di più ampio respiro durante il corso della Oblique è stato molto piacevole. È una persona molto disponibile, umile e aperta al confronto (Ilaria Mazzaferro);
  25. Molto interessante la sua esperienza sul testo che ci ha proposto.
    Se avesse lavorato di più sulle nostre versioni e fosse stata meno chiusa nei nostri confronti però forse la lezione sarebbe stata più fruttuosa (Milly);
  26. Federica Aceto espone in modo chiaro ed è aperta al confronto con gli studenti. Mi ha aiutato a comprendere i miei limiti, penso ad esempio alla difficoltà di individuare correttamente il registro (Luca Castelletti);
  27. Ho molto apprezzato il taglio “da revisione” della sua lezione, e la parola offerta a chiunque per poter risolvere gli enigmi linguistici di Ali Smith. Una continua sfida! La Aceto non si è limitata nella sua lezione a leggere il suo risultato, ma ci ha lasciato sperimentare nuove soluzioni, mostrandoci con grande disponibilità le sue tecniche, il suo modo di ragionare per arrivare a rappresentare cosa c’è dietro un autore criptico e riconoscendo con altrettanta umiltà quando il traduttore, remi in barca, deve alzare le mani e considerare la resa. Molto puntuale anche nella revisione della nostra traduzione del brano, con suggerimenti ben soppesati e spiegati con garbo (Raffaella Cesarini);
  28. Molto gentile e aperta al confronto, “una di noi”, alla mano, dote umanamente rara;
  29. Conservo un bellissimo ricordo della lezione con Federica Aceto, perché la sua non è stata la classica lezione “espositiva”, bensì un vero e proprio dibattito atto a ritradurre insieme un estratto di Autumn, romanzo zeppo di riferimenti letterari e giochi di parole. Federica Aceto non si è mai arroccata nelle proprie scelte traduttive, anzi, si è mostrata molto curiosa verso le nostre versioni e si è soffermata a spiegare i motivi per cui alcune rese erano migliori di altre. Ho apprezzato davvero molto la sua cordialità (Valentina De Santis);
  30. Precisa, schietta, affabile. I giochi letterari della sua Ali Smith sono stati un bel grattacapo e lei ci ha spinto a trovare varie possibili soluzioni. Oltre che istruttivo, anche molto divertente;
  31. Quello che mi è piaciuto di più della lezione di Federica Aceto è stata l’attenzione verso i giochi di parola, l’osservare come alcune espressioni idiomatiche, assonanze o rime che creano un effetto preciso in inglese possano essere ristrutturati e riversati sulla pagina italiana (Beatrice Masi);
  32. Mi è piaciuta molto la condivisione della sua esperienza di traduzione di Ali Smith. Ho apprezzato la bravura nel sapersi muovere nei giochi di parole, e in alcuni “labirinti” della lingua che si incontrano in una traduzione. Un apprezzamento particolare perché insegna in un carcere (Stefania Minacapelli);
  33. Una persona splendida, molto pacata e umile, con una grande esperienza. Ci ha mostrato un testo ostico e pieno di citazioni e giochi di parole con totale naturalezza, aiutandoci a districarci tra le difficoltà (Sonia Nobile);
  34. Per me rappresenta il lato pratico della traduzione, il «Y va tradotto in X tempo, idee?» e infatti la sua lezione è stata una vera e propria sessione di brainstorming: il lavoro sui giochi di parole è stato stimolante, una sfida che spiazza ma diverte e soprattutto un buon modo per misurarsi fin da subito con i propri limiti e con quelli della lingua d’arrivo. Inoltre, confrontarsi con un traduttore bravo ed esperto e capire che la soluzione giusta non sempre discende su di te per grazia divina, anche se sei bravo, anche se di libri (pure difficili) ne hai tradotti a carrettate, è stata una scoperta;
  35. Un’insegnante spigliata e molto alla mano, ho apprezzato il focus sui giochi di parole e la semplicità e la schiettezza con cui ci ha dato utili consigli. È stata anche molto gentile a lasciarci il suo contatto;
  36. È riuscita a farci comprendere, quando possibile, la difficoltà stilistica di Ali Smith e ci ha spiegato come tradurre giochi di parole e difficoltà linguistiche che possiamo incontrare durante una traduzione. Avrei preferito più spunti per migliorare la mia traduzione e non solo l’evidenziare gli errori;
  37. Federica Aceto è grande professionista e una persona umile che è riuscita a mettermi a mio agio nel dovermi confrontare con un’autrice complessa come Ali Smith;
  38. Lodevole la sua grande disponibilità al confronto e alla discussione sulle scelte traduttive, il libro analizzato non era ancora stato pubblicato e le diverse decisioni sono state esaminate senza considerarle fisse ma anzi modificandole man mano. Lezione molto piacevole (Edoardo Eibenstein);
  39. Molto disponibile, si è messa in discussione e ci ha coinvolto nel suo processo di traduzione, rivedendo con noi un testo che avrebbe poi portato il giorno dopo alla sua revisora; è stato interessante vedere che chi traduce grandi libri da molto tempo ha gli stessi dubbi che potrebbe avere un traduttore meno esperto (Elisabetta Mongardi);
  40. Ho apprezzato il suo intento di farci vedere “l’altra medaglia” del mestiere traduttore, mi riferisco soprattutto al discorso della revisione di cui ci ha reso partecipi nel corso dell’analisi del suo romanzo The Wolf Border;
  41. La Aceto è una persona molto simpatica e una traduttrice umile e davvero brava. Come insegnante, è stata aperta alle nostre domande e ai nostri suggerimenti e ha reso la lezione coinvolgente, raccontandoci anche di come ha iniziato questo lavoro. Non ha avuto paura di ammettere alcuni errori e ci ha mostrato come la sua traduzione è stata revisionata. Mi è piaciuta perché mi ha fatto capire come funziona il processo di revisione all’interno di una casa editrice (Silvia La Penna);
  42. Brava, preparata e molto disponibile (Lucia Lunghi);
  43. Mi è piaciuta molto, ho apprezzato la sua capacità di lavorare davvero insieme a noi e di uscire dalle dinamiche allievo-docente. Ha risposto con onestà e generosità a tutte le nostre domande;
  44. Onesta e paziente, ha risposto a tutte le nostre domande sulla sua traduzione. Ci ha mostrato come si svolge il lavoro di revisione e il rapporto che c’è tra traduttore e revisore (Carlotta Spiga);
  45. La sua lezione è stata veramente ottima, come anche la sua correzione. Non ci ha nascosto le difficoltà del lavoro, ma ci ha dato una grande quantità di consigli utili su come affrontare un testo e su come trovare soluzioni. Ho apprezzato molto la sua franchezza nella discussione e anche il suo evidente desiderio di comunicarci il massimo possibile della sua esperienza, che è lunga e vastissima, senza alcuna vanità (Laura Strappa);
  46. È una traduttrice che conosco per alcuni libri che ho amato moltissimo, anche grazie a lei. Mi piace il suo atteggiamento distaccato, ma non menefreghista. Sarebbe bello, ma questo un po’ per tutti i traduttori che intervengono al corso, poter lavorare anche su alcuni loro testi più vecchi e capire se col senno di poi farebbero scelte diverse (Simone Traversa);
  47. Ho trovato molto utile la sua lezione, sia per il lavoro sui testi che per la sua sincerità sugli aspetti pratici del lavoro (impegno, tariffe, ecc.). Mi è piaciuto il suo metodo di correzione con le note (Chiara Messina);
  48. Molto abbordabile e generosa, ha discusso con noi con grande affabilità e ha lavorato con noi su diversi punti difficili. Mi è piaciuta molto. Utilissime anche le sue annotazioni alla nostra traduzione;
  49. Una persona disponibile e preparata che ha spiegato in poche ma fondamentali parole il suo concetto di traduzione. È stato un piacere conoscerla e imparare da lei, sicuramente la studierò ancora quando il libro sarà pubblicato. Il taglio pratico della sua lezione mi ha fornito molti spunti interessanti (Chiara Cordoni);
  50. Una grande naturalezza e simpatia. Non sembri poco, lo considero tutto (Luisa Badolato);
  51. Una persona alla mano, perfetta per rompere il ghiaccio durante il primo weekend di lezione. È stata molto aperta allo scambio con gli studenti. Il suo metodo di traduzione è quello che vedo più simile al mio, quindi l’ho trovata un ottimo modello a cui ispirarsi (Giulia Venturini);
  52. Ho apprezzato moltissimo la sua umiltà, nonostante sia una traduttrice affermata. È stata molto disponibile e sempre pronta a rimettere in discussione ogni sua scelta traduttiva. Interessante il racconto della sua esperienza personale e di come sia giunta a questa professione;
  53. L’avevo già incontrata in altri seminari. Amo moltissimo come imposta i suoi interventi. La chiarezza e la padronanza della materia uniti a un’umanità e umiltà disarmanti rendono attivamente partecipi alla lezione anche persone che, come me, sono molto restie a esporsi e intervenire. Ha scelto racconti di Lucia Berlin che lasciano il segno (Claudia Parma);
  54. In lei competenza e preparazione si accompagnano a una grande umiltà e sincerità. Mi è piaciuta la franchezza con cui ci ha parlato delle condizioni reali – tempi serrati, compensi a volte irrisori – in cui spesso un traduttore letterario si trova a operare. Molto efficace e priva di falsi idealismi anche la sua definizione della traduzione: una questione di scelte e rinunce. Sono molto contenta che ci abbia fatto conoscere Lucia Berlin, per me una delle voci più interessanti scoperte grazie al corso;
  55. La lezione di Federica Aceto è stata utile sotto vari aspetti. Innanzitutto la sua umiltà e il suo realismo trovano una perfetta collocazione nella prima fase del corso, permettendo l’abbattimento della barriera reverenziale tra allievi e insegnanti, e ponendo le basi per un dialogo aperto e costruttivo. La praticità dei suoi consigli testimoniano dell’estrema professionalità e della disponibilità a condividere la propria esperienza in maniera trasparente e piena (Daniela Esposito);
  56. La Aceto si è dimostrata subito una professionista molto disponibile e affabile, oltre che visibilmente appassionata al suo lavoro, in particolare per la traduzione dei racconti di Lucia Berlin che ha affermato di amare. Molto schietta, oltre a darci una panoramica dei problemi del traduttore odierno (concorrenza, paghe irrisorie, brutti titoli frutto di strategie di marketing), abbiamo analizzato insieme alcuni racconti della Berlin guardando pregi e difetti della sua traduzione, discutendone poi alternative e strategie (Marella Fasano);
  57. L’analisi di un testo ricco come quello propostoci a lezione, ha fatto sì che l’incontro con la docente fosse un luogo di discussione e confronto su quelli che sono stati i problemi principali nella resa del testo dal punto di vista tanto stilistico quanto strutturale, facendo costantemente riferimento alla biografia dell’autrice. Punto di forza della lezione è stato quello di farci accorgere di come il lavoro di ricerca sul vissuto dell’autrice in questione (come è stato poi nel caso di Pancake) sia preliminare alla stessa traduzione (Marta Cafiso);
  58. Una persona umanamente davvero apprezzabile, e una professionista seria. Davvero molto brava. A lezione abbiamo lavorato su un testo da lei già pubblicato, e l’unica cosa che mi è dispiaciuta è il fatto che abbia scelto proprio quel libro, che per sua stessa dichiarazione non è affatto tra i lavori di cui è più soddisfatta;
  59. Lezione interessante, una brava traduttrice, molto umile e disponibile. Però magari poteva scegliere di portare a lezione un testo che aveva tradotto più di recente, perché siccome era passato molto tempo dalla sua consegna è capitato che non si ricordasse il motivo di una determinata scelta e questo mi è dispiaciuto;
  60. Onesta e realista. Ci ha mostrato senza remore le difficoltà della vita di un traduttore e con umiltà si è prestata a mettere in discussione le proprie scelte in classe, nonostante fosse evidente a tutti la sua bravura, animando un dibattito vivo e interessante;
  61. È stata molto generosa con noi. Da lei credo che abbiamo avuto un’idea di che cosa significa effettivamente tradurre, ci ha raccontato di lei, fornendoci una descrizione molto realistica di quelle che sono le dinamiche di una casa editrice. Dalla parte più tecnica della lezione ho avuto l’impressione di una persona che traduce quasi a occhi chiusi e allo stesso tempo facendo una fatica immensa. Da qualche parte le due cose convivono e questo mi affascina molto di lei;
  62. Ci ha illustrato in modo molto realistico la situazione attuale del panorama editoriale, una voce schietta e leale, ci ha restituito un’immagine vera del rapporto che intercorre tra il traduttore e il testo che produce. Molto aperta e disponibile nei confronti delle nostre proposte;
  63. Aperta alle discussioni di vari punti sulla sua traduzione. Ha offerto svariati consigli e diversi punti di vista;
  64. Traduce testi molto difficili ai quali riesce a dare una voce plausibile. Molto brava. È stata professionale e disponibile. Ci ha anche offerto una panoramica dei problemi che deve affrontare un traduttore oggi che esulano dalla traduzione vera e propria (concorrenza spietata, disumano abbassamento delle tariffe, editori che non pagano…) però senza aridità, soltanto con l’intento di metterci in guardia, per non essere troppo ingenui e finire in tranelli sin troppo comuni. Ho apprezzato molto il fatto che si è dimostrata disponibile a dare consigli su questo genere di cose anche dopo il corso, ci si sente meno soli (Gabriella Tonoli);
  65. Una professionista vivace, affabile, con mestiere ed esperienza, appassionata alla sua materia, comunicativa e con una bellissima pronuncia (Andrea Virili);
  66. Molto sicura di sé, efficace nell’analisi del testo di Amis, schietta nel metterci in guardia da editori poco virtuosi. Mi dispiace solo che non abbia formulato, come invece hanno fatto tutti gli altri docenti, un commento finale sulla traduzione del brano che ci era stato assegnato come esercizio: limitarsi a segnalare gli errori, senza spiegarne la gravità e senza fare una valutazione complessiva, non ci aiuta certo a capire quali sono gli aspetti da migliorare e quelli cui prestare particolare attenzione;
  67. Umile, disponibile, molto preparata (Valentina Zaffagnini);
  68. La lezione con la Aceto è stata interessante per molti aspetti. È stata molto sincera con noi riguardo alle possibilità che offre oggi il mondo dell’editoria e anche sull’impossibilità di vivere di sola traduzione, secondo la sua esperienza. Come gli altri traduttori, anche lei ha portato a lezione la sua personale esperienza, e insieme abbiamo analizzato i punti più “caldi” del testo di Amis che lei ha tradotto e di cui ha voluto discutere insieme (Rosalba D’Errico);
  69. Come tutti i docenti (con la parziale eccezione di Barillari) ha optato per un’impostazione seminariale della lezione, leggendo e commentando i vari passi, spiegando le scelte fatte e facendoci intervenire. Utili le informazioni sulle sue strategie di lavoro e su come ha organizzato la propria vita “a incastro” attorno alla traduzione (Alessio Cioli);
  70. Una persona davvero carina, con un’ottima parlantina. Abbiamo analizzato un testo da lei tradotto, prendendo in considerazione la sua versione e proponendone altre tutti insieme. Ci ha raccontato la sua esperienza di traduttrice part-time. Una bella lezione, il tempo è volato ad ascoltare i suoi consigli spassionati (Cristina Antolini);
  71. Ci ha accolto nella sua “stanza del traduttore” mostrandoci il suo personale metodo del tradurre: la necessità quasi fisiologica di buttare giù quante più pagine possibili in una prima bozza che è sempre una commistione fra italiano e inglese, sulla quale ritornare successivamente per sciogliere i nodi della lingua di partenza. Ed è esattamente quello che faccio io. Mi è piaciuta molto nella sua normalità, una docente davvero in gamba (L. Lombardi);
  72. È stato interessante vedere come ha tradotto un autore come Amis e come sia riuscita a rendere in italiano il lessico e i diversi registri (Giulia Frattini);
  73. Brillante e concreta, il suo è un approccio carnale col testo. Ci si immerge da subito, continua a bombardarlo, rilavorarlo e non è mai soddisfatta. Ho apprezzato la schiettezza, il racconto della sua esperienza che si è rivelato molto utile e ricco di informazioni pratiche;
  74. Professionale ma disponibile, è stata davvero gentile a fornirci un commento puntuale e dettagliato in relazione al brano di DeLillo con cui ci siamo esercitati. Per quanto riguarda la lezione su Bambina mia, è stato utile discutere le scelte di traduzione dei punti più complessi e vedere in che modo una traduttrice esperta revisiona il proprio lavoro per correggerlo e migliorarlo (Tessa Bernardi);
  75. La sua lezione è stata interessante ma non particolarmente coinvolgente. È stata invece la migliore per quanto riguarda la correzione dell’esercitazione, fornendo un glossario di approfondimento e consigli preziosi per perfezionare la traduzione;
  76. Ricordo che in tanti, quel giorno, ci siamo chiesti come facesse una donna così “piccola” a fare così tante cose! Con estrema sincerità ci ha raccontato le rinunce e le scelte che il mestiere del traduttore ti costringe a fare. Ricordo quella lezione come un’onda infinita di domande;
  77. Una lezione un po’ classica, cattedra-platea, ma interessante. È stato utile ascoltare una persona che conosce il proprio lavoro così nel dettaglio. Ho imparato molte cose, soprattutto riguardo a quanta “fatica” comporti fare traduzioni su argomenti complicati o che non ti interessano. Del resto, anche quello è parte del lavoro;
  78. Assai gentile e disponibile. A lezione non mi ha trasmesso lo stesso interesse di altre figure del corso, ma al di là di questo si è dimostrata estremamente disponibile e le sue osservazioni sulla traduzione del brano di DeLillo assegnato per caso mi sono parse molto utili ed interessanti. Mi ha dato l’idea di essere una traduttrice che conosce il suo mestiere e sa “insegnarlo”;
  79. Professionale e pratica allo stesso tempo, ci ha fornito indicazioni utilissime sulla traduzione target-oriented e source-oriented, illustrandoci poi le scelte compiute in uno dei suoi ultimi lavori. Utilissima poi la scheda sugli errori più comuni commessi che ha provveduto a farci pervenire dopo aver effettuato personalmente la correzione delle nostre esercitazioni. L’ho sentita molto vicina a noi e disponibilissima al confronto;
  80. Molto precisa e puntuale nelle correzioni fatte dell’esercitazione assegnataci. Ho apprezzato molto la sua analisi generale del mondo e dell’attività della traduzione. Avrei apprezzato un po’ di coinvolgimento pratico in più durante l’incontro (Nicoletta Scatolini);
  81. Ho apprezzato il suo incoraggiamento (e la fiducia!) nei nostri confronti, ma soprattutto l’umiltà nello spiegare le sue scelte traduttive;
  82. Disponibile e gentile, ci ha illustrato le scelte e le difficoltà incontrate nella traduzione di “The Angel Esmeralda” di Don DeLillo (Maria Giovanna Varasano);
  83. Molto disponibile, professionale e umile (Anna Bonaccorsi);
  84. Eccellente;
  85. Una lezione molto chiara, con spunti e suggerimenti tecnici utili;
  86. Ho molto apprezzato la sua umiltà nel descrivere il lavoro del traduttore; come primo incontro, forse per timidezza nostra e sua, è stato poco brioso, ma comunque interessante;
  87. Un grande talento per la traduzione e una grande onestà intellettuale. Un sincero interesse verso gli studenti: per sua volontà siamo rimasti in contatto e continuiamo a lavorare insieme su testi che lei stessa propone (e trova anche il tempo di correggere!) (Erica Farsetti);
  88. Ottima lezione: Federica Aceto ha parlato con grande onestà del mestiere del traduttore e ha condiviso i segreti della sua ultima traduzione di DeLillo recentemente pubblicata da Einaudi, spiegandoci le motivazioni delle sue scelte traduttive, le difficoltà incontrate e gli aspetti peculiari dello stile dell’autore (Ilaria Varriale);
  89. Tutti i docenti sono assolutamente competenti, ricchi di esperienze, provenienti da formazioni diverse;
  90. Lezione interessante e docente disponibile, anche a proseguire il dialogo e un lavoro comune dopo la fine del corso;
  91. Bravissima nelle spiegazioni e gentilissima nel tenere in piedi un laboratorio di traduzione via Facebook anche dopo la lezione, è palese che crede molto nella formazione di nuovi traduttori. Da delegato Rsu, inoltre, non posso che apprezzare il suo impegno per la sindacalizzazione della categoria (Mauro Vanetti);
  92. Bravissima traduttrice, la lezione ha avuto uno stampo fortemente pratico, ci ha parlato del suo approccio alla traduzione del libro L’angelo Esmeralda di Don DeLillo (Alessandro Spinozzi);
  93. Disponibilissima e pronta a mettersi in discussione sempre, su ogni singola scelta (Romana Rubeo);
  94. Chiara, concisa, attenta alle domande, precisa e professionale;
  95. Bravissima, e molto simpatica, nonché umile, malgrado sia una traduttrice ormai riconosciuta e molto richiesta (Valerio Piperata).


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