Michele Orti Manara
Cose da fare per farsi nel male
Giulio Perrone
19 gennaio 2024
Per farsi del male può bastare portare a casa due pappagalli e osservare come si insinuano nella propria vita di coppia, provocando sospetti d’infedeltà. O scavare nell’archivio di un vecchio cinema per anni, cercando una traccia paterna che porti conforto. O magari desiderare in segreto una ragazza in un bar, fino a scivolare in una delirante ossessione. O ancora, ascoltare la voce di un lago, in compagnia di un cane sbucato da chissà dove, per provare a colmare un’assenza. I modi per farsi del male, insomma, sono molti.
Questa raccolta di storie brevi non è un manuale di sopravvivenza, ma una carrellata di personaggi spezzati, tormentati dal passato, travolti dalla frustrazione. Tornano in queste pagine i temi già esplorati da Michele Orti Manara ne Il vizio di smettere (Racconti, 2018) e Consolazione (Rizzoli, 2022): il segreto, l’inquietudine per ciò che dovrebbe essere familiare, il male esperito nell’età dell’innocenza. Eppure, in ognuna di queste storie c’è sempre un portale su una dimensione altra, forse rimossa o forse fantastica, alla quale i personaggi cercano con tutte le loro forze di avere accesso per riuscire a restare a galla.
Cose da fare per farsi male si è aggiudicato la Sessantunesima edizione del premio Settembrini. La motivazione: “Un’opera toccante, prova tangibile del valore letterario e culturale del premio.”
Dicono di Cose da fare per farsi nel male
- Redazione, larena.it, 17 novembre 2024;
- Redazione, venetonews.it, 16 novembre 2024;
- Claudio Bagnasco, La Balena Bianca, 15 novembre 2024;
- Redazione, regione.veneto.it, 15 novembre 2024;
- Redazione, culturaveneto.it, 6 novembre 2024 (premio Settembrini);
- Gabriele Ottaviani, mangialibri.com, 4 novembre 2024;
- Stefano Aiello, Instagram, 29 luglio 2024;
- Carlo Crosato, Il Foglio, 19 giugno 2024;
- Premio Vito Moretti, Facebook, 18 giugno 2024;
- Redazione, ilcentro.it, 15 giugno 2024;
- Annalisa Grulli (presentazione), youtube.com, 4 maggio 2024;
- Manuela Bertuccelli, libriamoci913.wordpress.com, 27 marzo 2024;
- Enrico Redaelli, radioblablanetwork.net, 23 marzo 2024;- Alessandro Beretta, la Lettura, 7 aprile 2024;
- Graziano Sala, treccani.it, 27 marzo 2024;
- Redazione (estratto), minima&moralia, 28 febbraio 2024;
- Flavia Capone (podcast), Letture metropolitane, 26 febbraio 2024;
- Marilena Votta, storygenius.it, 26 febbraio 2024;
- Livio Partiti, ilpostodelleparole.it, 25 febbraio 2024;
- Martina Parenti, la Regione, 15 febbraio 2024;
- Alice Pisu, osservatoriocattedrale.com, 12 febbraio 2024;
- Antonello Saiz (intervista), Satisfiction, febbraio 2024;
- Silvia Cardinale Pelizzari, autostradadelsud.it, 25 gennaio 2024;
- Annalisa De Simone, Il Riformista, 24 gennaio 2024;
- Gabriele Grasselli, Gazzetta di Parma, 21 gennaio 2024;
- Gabriele Ottaviani, convenzionali.wordpress.com, 16 gennaio 2024;
- Claudio Tortarolo,Satisfiction, gennaio 2024;
- Redazione, Il Libraio, 27 dicembre 2023.
In particolare
“Un’opera toccante, prova tangibile del valore letterario e culturale del premio”.
Redazione, regione.veneto.it, 15 novembre 2024
“Nei dodici racconti di questa raccolta, molto diversi tra loro per ambientazione e temi, l’autore raffigura una varia umanità accomunata da ossessioni che ne orientano la vita tormentandola e stampando su di essa il timbro della frustrazione.”
Premio Vito Moretti, Facebook, 18 giugno 2024
“È il sogno di ogni scienza dell’uomo: guardare, indagare, interrogare, senza però trasformare l’essere umano in un oggetto, lasciandolo essere nella sua purissima soggettività, così da vederlo senza con ciò incastrarlo in matrici aprioristiche e, così, snaturarlo. Orti Manara realizza il sogno e ci restituisce tutta la goffa, incerta, perfino spaventata spontaneità dei propri personaggi.”
Carlo Crosato, Il Foglio, 19 giugno 2024
“Fiabe nere da assaporare con calma.”
Manuela Bertuccelli, libriamoci913.wordpress.com, 27 marzo 2024
“Chi finora ha avuto problemi nell’affrontare il genere del racconto, si faccia avanti perché qui c’è la medicina apposita.”
Enrico Redaelli, radioblablanetwork.net, 23 marzo 2024
“Con stile controllato, illuminato da metafore calibrate e motti, Orti Manara racconta certa ‘gran mestizia’ con lucida, e paradossalmente delicata, inquietudine.”
Alessandro Beretta, la Lettura, 7 aprile 2024
“Orti Manara, nell’inquadrare coppie al capolinea, potenziali omicidi e figli ingabbiati nel ricordo, compie un’azione semplice e meritoria: ci parla di noi, del nostro schiantarci, di un lento e progressivo morire che ci centimetra un giorno alla volta.”
Graziano Sala, treccani.it, 27 marzo 2024
“Un po’ favole nere, un po’ surreali, un po’ ancorati alla realtà di chi vive di lavori occasionali, l’autore propone una serie di ritratti di personaggi persi dietro i loro demoni, impegnati a non mostrare al mondo l’oscurità che li contiene e li domina.”
Marilena Votta, storygenius.it, 26 febbraio 2024
“In ognuna di queste storie c’è sempre un portale su una dimensione altra, forse rimossa o forse fantastica, alla quale i personaggi cercano con tutte le loro forze di avere accesso per riuscire a restare a galla.”
Livio Partiti, ilpostodelleparole.it, 25 febbraio 2024
“Una raccolta di dodici racconti indipendenti, piuttosto brevi ma parecchio densi perché, anche se durano un attimo, riescono a concentrare in un pugno di parole dei microcosmi esaustivi, popolati da personaggi ben delineati, specifici e mai trascurati.”
Martina Parenti, la Regione, 15 febbraio 2024
“Un elogio dell’incapacità umana di liberarsi da un assillo perpetuo, che si tramuta in incubo, tormento, mania, frustrazione, nella tensione perenne tra un passato irraggiungibile e un presente paludoso.”
Alice Pisu, osservatoriocattedrale.com, 12 febbraio 2024
“Frustrazione e paura palpitano in ogni storia, ma forse è proprio questo lo scopo dei personaggi: imparare a farci i conti, carezzando le delusioni e accettando l’incompiuto, non negarsi gli sprazzi di vita che pur resistono fra le mancanze.”
Annalisa De Simone, Il Riformista, 24 gennaio 2024
“Il più bello dei mari è quello che non navigammo, ma certamente il più oscuro e procelloso è la psiche, che Orti Manara, con sensibilità commovente, indaga portandoci con mano sicura nelle vite reali, vere o verosimili dei suoi personaggi: racconti umani e bellissimi, affreschi vividi della tragicommedia dell’esistere. Da non perdere.”
Gabriele Ottaviani, convenzionali.wordpress.com, 16 gennaio 2024
“Sono racconti di un’umanità viva e disperata che trova sempre un modo di adattarsi e sopravvivere.”
Claudio Tortarolo,Satisfiction, gennaio 2024
“In queste storie la realtà è intrisa di traumi, ferite e autoinganni.”
Redazione, Il Libraio, 27 dicembre 2023
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