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John Cheever
Tredici racconti
Fandango


Cheever, tredici racconti

 

Quest’opera raccoglie per la prima volta la feconda officina creativa di uno dei più apprezzati narratori della letteratura moderna e contemporanea. Tredici racconti brevi pubblicati tra il 1931 e il 1949 su riviste di varia tiratura e pregio, da Left, un magazine anticapitalistico, fino ai patinati Colliers e Cosmopolitan.
È un mondo desolante, ancora imprigionato nello stordimento della Grande Depressione; i personaggi sembrano essersi appena ripresi da una lunga agonia. Sono piccole storie di case pignorate, di vagabondi senza speranza, spettacoli burlesque e giocatori d’azzardo sull’orlo di una crisi di nervi, un comunista troppo convinto, perfino uno squallido stupro ad opera degli “indiani”.
La narrazione, che già rivela l’inconfondibile penna di un maestro, procede singhiozzante ma lucida, con uno stile telegrafato e ammaliato dalla lezione di Hemingway e di Fitzgerald. È il canto, spesso autobiografico, di una classe media che si sforza di mantenere la propria dignità in un periodo che ai loro occhi era senza futuro.

 

John Cheever (Quincy 1912-New York 1982) è considerato uno dei maestri della short story. A dirlo sono scrittori del calibro di John Updike, Rick Moody, Dave Eggers, David Foster Wallace. Cheever è autore di sette raccolte di racconti e di cinque romanzi. Nel 1958 il suo primo romanzo The Wapshot Chronicle (pubblicato nel 2004 da Fandango con il titolo Gli Wapshot) riceveil National Book Award. Nel 1965 The Wapshot Scandal, pubblicato da Fandango nel 2005,riceve la William Dean Howells Gold Medal per la fiction dalla National Academy of Arts and Letters.
Una selezione di sessantuno racconti confluisce in The Stories of John Cheever (sono già uscite per Fandango le raccolte Il nuotatore, Ballata, Oh città dei sogni infranti!, Il rumore della pioggia a Roma, Racconti italiani) che nel 1978 vince il National Book Critics Circle Award e il Pulitzer.

 

Rassegna stampa
- il venerdì, 5 gennaio 2012;
- Il Messaggero, 24 dicembre 2011;
- Internazionale, 18 dicembre 2011;
- lankelot.eu, 17 dicembre 2011;
- Ttl, 4 dicembre 2011;
- La Lettura, 4 dicembre 2011;
- D di la Repubblica, 3 dicembre 2011;
- Il Sole 24 Ore, 27 novembre 2011;
- wuz.it, 17 novembre 2011;


In evidenza:

“Non ci sono soltanto Hemingway e Fitzgerald in questi racconti pubblicati su riviste e mai su libro, finalmente usciti in raccolta e portati in Italia nella bella traduzione di Leonardo Giovanni Luccone. In Tredici racconti c’è piuttosto uno scrittore che sta trovando la sua vena, si sta emancipando dagli autori più amati e comincia a mostrare caratteri che diventeranno presto suoi e soltanto suoi, i caratteri di quel ‘Cechov dei sobborghi’, come verrà universalmente ribattezzato questo indiscutibile maestro della short story.”
Matteo Nucci, il venerdì, 5 gennaio 2012

Le prime prove narrative [di John Cheever] sono raccolte in Tredici racconti. […] I più belli hanno personaggi femminili a cui l’autore offre ironia, sfrontatezza, determinazione. Tanti i finali a sorpresa che in più sorprendono per l’abilità con cui sono costruiti.”
Annabella D’Avino, Il Messaggero, 24 dicembre 2011

“Le sue architetture sono piccole e apparentemente evaporabili, ma in realtà le rete di allusioni, di rispondenze, di ritorni fra le situazioni e i personaggi è tenuta insieme da una strettissima calibratura emotiva, un sistema di pesi e contrappesi che riporta le cose in un ordine tenace, nel quale la disgregazione degli affetti, la rinuncia alle ambizioni, il fallimento, insomma, si scrive attraverso un principio di verità tutt’altro che labile o occasionale.”
Michele Lupo, lankelot.eu, 17 dicembre 2011

“A chi sembra particolarmente convinto che un libro sia da studiare oltre che da leggere, ed è un faulkneriano non del tutto ortodosso, né disdegna, con il necessario distacco critico, l’altalenante mito del ‘sogno americano’ potrebbero andare i Tredici racconti di John Cheever.”
Mirella Appiotti, Ttl, 4 dicembre 2011

“Questi Tredici racconti giovanili hanno qualcosa di sofferto, di smanioso, di teneramente irrisolto. Sono in cerca di un loro passo. Spesso avverti lo scrittore cucciolo che, tremando, malfermo sulle gambe, vuol tenere dietro ai narratori consumati. Però è da leggere, eccome.”
Antonio Debenedetti, La Lettura, 4 dicembre 2011

“Un libro imperdibile per chi ama il racconto.”
Tiziano Gianotti, D di la Repubblica, 3 dicembre 2011

“Nei Tredici racconti il talento [di John Cheever] risalta in maniera nitida, si vede la mano del futuro gigante della narrativa premiato con li Pulitzer, amatissimo da critica e pubblico.”
Roberto Bertinetti, Il Sole 24 Ore, 27 novembre 2011

Tredici racconti è un affresco corale di un’America che fatica a riprendersi ma conserva dignità e integrità morale, dietro il quale si cela uno scrittore umile e onesto, che considera la letteratura uno strumento per raccontare esistenze e renderle universali nell’amore e nella sofferenza.”
wuz.it, 17 novembre 2011



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