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Frank Zappa


Nato a Baltimora (21 dicembre 1940), Maryland, nella sua dinastia figurano italiani, greci, arabi e francesi.
Figlio di un ingegnere chimico siciliano che lavorava per il governo americano alla Edwards Air Force Base vicino a Los Angeles Frank era il primo di quattro figli, con due fratelli ed una sorella. Nel gennaio del 1951, la famiglia Zappa si trasferì a Monterey, in California, poiché Frank soffriva d’asma.
A causa del lavoro del padre la famiglia Zappa traslocò molto spesso: dopo Monterey la famiglia si trasferì a Pomona (California), quindi a El Cajon, e poi ancora San Diego. Nel 1955 nuovamente si spostarono alla volta della piccola cittadina Lancaster. Dall’età di 15 anni Frank studiò in sei diverse scuole superiori, cosa che potrebbe aver contribuito al suo senso di alienazione nella vita adulta.
Impressionato dalle composizioni e soprattutto dalla concezione ritmica di Edgar Varèse, ma anche dai grandi bluesmen, Zappa passerà con disinvoltura dal rock al R&B, dalla “canzonetta” alla colonna sonora per cartoon immaginari, fino ad esperimenti di stampo barocco eseguiti al synclavier, con brani attribuiti ad un violoncellista e compositore milanese di fine settecento chiamato Francesco Zappa, ed ancora rivisitazioni di musica classica e riletture delle proprie musiche affidate a grandi orchestre (come la London Symphony Orchestra e gli Ensemble Modern). Diversi anche i richiami alle sue origini italiane, in pezzi come Tengo Na Minchia Tanta (pubblicata nel doppio cd Uncle Meat nonché eseguita nell’omonimo film dall’italiano Massimo Bassoli) e Questi Cazzi di Piccione (pezzo strumentale di musica contemporanea da The Yellow Shark).
Poliedrico e geniale chitarrista, divenne noto in tutto il mondo con il suo gruppo (The Mothers of Invention) nel 1966, grazie all’incisione del concept album Freak Out!: il disco fece scalpore non solo perché era uno dei primi doppi album della storia del rock (dopo Blonde on Blonde di Bob Dylan), ma anche per i testi e la parodia dissacrante del rock degli anni ’60. In seguito Zappa intraprese la carriera solista sfornando più di sessanta produzioni eterogenee, sempre pregnate da un forte senso dello humour (spesso a giudizio di alcuni di dubbio gusto), scagliato contro l’ordine costituito, l’industria della musica e i politici (“Scrivo brutta musica perché l’America è brutta” dichiarò). La sua verve ironica e dissacrante fu sempre apprezzata, ma inizialmente in maniera superficiale; non mancarono anche apparizioni televisive, tra le quali anche alcune al Saturday Night Live. Nella sua intensa carriera ha lanciato diversi musicisti (di cui alcuni apprezzati solisti) appartenenti ai generi più diversi: i rocker Captain Beefheart e Alice Cooper, il tastierista jazz George Duke, i chitarristi Steve Vai, Warren Cuccurullo e Adrian Belew, il violinista Jean-Luc Ponty, il compositore new-age Patrick O’Hearn, i batteristi Terry Bozzio e Vinnie Colaiuta.
Purtroppo Zappa è stato stroncato da un cancro alla prostata il 4 dicembre 1993.
La sua sterminata produzione musicale è ancora in parte sconosciuta: attualmente il suo patrimonio artistico è gestito dalla seconda moglie (Gail Zappa) e dai figli (fra cui Dweezil Zappa) che stanno pubblicando alcuni album e dvd postumi.



La musica di Frank Zappa

Zappa fu perennemente in bilico tra il rock, il jazz, il teatro dell’assurdo, la ricerca musicale più avanzata: sotto una scorza di apparente anarchia musicale vi sono evidenti influssi della musica classica tradizionale e contemporanea. Egli era un musicista autodidatta, affetto da una ossessiva creatività e da una simpatica smania di protagonismo, ma preparatissimo e serissimo.
In realtà il suo progetto musicale (che lui definiva il “Progetto/Oggetto”) consisteva nel dedicarsi al proselitismo fra i fricchettoni e i lunatici, per poi proporre la sua musica seria e complicata dissimulata dietro una facciata rock sardonica e parodistica, anche a costo di essere perseguitato per anni da luoghi comuni e leggende metropolitane.
Assistendo a un suo concerto, specialmente dal 1980 in poi, quando l’espressione del suo progetto aveva raggiunto la piena maturità, non poteva lasciare indifferenti la sua “figura”, simile ad un burattino nelle movenze, vero mimo, con il naso molto prominente si muoveva tra la musica dirigendola e raffigurandola, mimica e teatralità erano perfettamente fuse con musica e scenografia, ne scaturiva lo spettacolo che con l’insieme dei musicisti, sicuramente valenti esecutori, ma non solo, si costituivano parte integrante del pensiero musicistico di Zappa in maniera straordinariamente spontanea: il feeling che scorreva tra Frank Zappa e i Mothers of Invention era senz’altro il segreto della durata e dell’unità del gruppo. Tra i numerorissimi aneddoti e vere e proprie “scene” presentate prima, durante e dopo i suoi concerti, di grande impatto fu l’idea-scena che mise in atto a Pistoia, proprio nel 1982: fece installare un megaschermo (all’epoca non se ne vedevano ancora) che proiettava i mondiali di calcio in contemporanea al suo concerto; lui, prima di cominciare a suonare, disse semplicemente, in pesante slang americano: “Chi non capisce un tubo della musica che faccio può tranquillamente guardarsi le partite… così non ha buttato i soldi del biglietto”. E partì un concerto storico.
I suoi riferimenti musicali erano Igor Stravinskij, Edgar Varèse, Olivier Messiaen e, prima che fosse di moda la world music, era attratto dai Tenores di Bitti, dalla musica classica indiana in stile dhrupad, Ravi Shankar, la musica bulgara. Per lui la distinzione tra musica pop e “musica seria” non aveva alcun significato (“all’idea che il compositore crede di aver attinto qualche cosa di artistico corrisponde il fatto che quella musica non offre gran che a chi ascolta. Io ho un altro atteggiamento: anche se la maggior parte della gente non ama quello che faccio, quelli a cui piace si divertono; non la consumano perché è arte, ma perché ci provano gusto” disse in una intervista).
Zappa dichiarò che concepiva la musica come “decorazione del tempo”, una creazione barocca da costruire con le proprie mani, divertente e libera da schemi prestabiliti, basata sull’atonalità e sul ritmo (poliritmie, tempi dispari, addirittura ritmi irrazionali e casuali). Prima di suonare la chitarra Zappa si cimentò con la batteria, e non a caso i suoi gruppi ebbero sempre batteristi eccellenti e composizioni come The Black Page sono basate su una ritmica particolarmente complessa.
Per tutta la carriera fu ossessionato dalla difficoltà di esecuzione dei suoi brani, chiedendo sempre il massimo ai suoi musicisti, al punto da definirsi “un tizio che scrive musica che non riesce a fare eseguire”. Solo a fine carriera si disse abbastanza soddisfatto dell’esperienza con gli Ensemble Modern.
La sua eredità più facilmente apprezzabile, è la sua infinita sperimentazione strumentale, sia dei suoni che della tecnica chitarristica.
Ma il suo lascito più vero e importante sono le sue composizioni, complesse e raffinate. Uno dei maggiori estimatori di Zappa è stato Pierre Boulez che ha anche diretto alcune sue opere e ha affermato: “Come musicista era una figura eccezionale perché apparteneva a due mondi: quello della musica pop e quello della musica classica. E non è una posizione comoda”.
Come prefazione alla sua autobiografia Zappa scrisse: “In genere un’autobiografia è opera di qualcuno che considera la propria vita fonte di incredibile interesse. Io non lo penso della mia ma sono tali e tanti i volumi stupidi che trattano di me, che ho creduto opportuno ci fosse almeno un libro serio sul mio conto”.

Discografia
Album realizzati da Zappa

......Freak Out! 2lp (giugno 1966)
......Absolutely Free 1lp (giugno 1967)
......We’re Only in It for the Money 1lp (marzo 1968)
......Lumpy Gravy 1lp (maggio 1968)
......Cruising with Ruben & the Jets 1lp (dicembre 1968)
......Mothermania antologia 1lp (marzo 1969)
......Uncle Meat 2lp (aprile 1969)
......Hot Rats 1lp (ottobre 1969)
......Burnt Weeny Sandwich 1lp (febbraio 1969)
......Weasels Ripped My Flesh 1lp (agosto 1970)
......Chunga’s Revenge 1lp (ottobre 1970)
......Fillmore East - June 1971 1lp (agosto 1971)
......Frank Zappa’s 200 Motels 2lp (ottobre 1971)
......Just Another Band From L.A. 1lp (marzo 1972)
......Waka/Jawaka 1lp (luglio 1972)
......The Grand Wazoo 1lp (novembre 1972)
......Over-Nite Sensation 1lp (settembre 1973)
......Apostrophe 1lp (marzo 1974)
......Roxy & Elsewhere 2lp (settembre 1974)
......One Size Fits All 1lp (giugno 1975)
......Bongo Fury 1lp - insieme a Captain Beefheart (ottobre 1975)
......Zoot Allures 1lp (ottobre 1976)
......Zappa in New York 2lp (marzo 1978)
......Studio Tan 1lp (settembre 1978)
......Sleep Dirt 1lp (gennaio 1979)
......Sheik Yerbouti 2lp (marzo 1979)
......Orchestral Favorites 1lp (maggio 1979)
......Joe’s Garage Acts I, II & III 3lp (settembre e novembre 1979)
......Tinsel Town Rebellion 2lp (maggio 1981)
......Shut Up ‘N’ Play Yer Guitar 3lp (maggio 1981)
......You Are What You Is 2lp (settembre 1981)
......Ship Arriving Too Late To Save A Drowning Witch 1lp (maggio 1982)
......The Man From Utopia 1lp (marzo 1983)
......Baby Snakes 1lp (marzo 1983)
......London Symphony Orchestra vol 1 1lp (giugno 1983)
......Boulez Conducts Zappa: The Perfect Stranger 1lp (agosto 1984)
......Them or Us 2lp (ottobre 1984)
......Thing-Fish 3lp (novembre 1984)
......Francesco Zappa 1lp (novembre 1984)
......The Old Masters Box One collezione 7lp (aprile 1985)
......Frank Zappa Meets The Mothers Of Prevention 1lp (novembre 1985)
......Does Humor Belong In Music? 1cd (gennaio 1986)
......The Old Masters Box Two collezione 9lp (novembre 1986)
......Jazz From Hell 1lp (novembre 1986)
......London Symphony Orchestra vol 2 1lp (settembre 1987)
......The Old Masters Box Three collezione 9lp (dicembre 1987)
......Guitar 2lp-2cd (aprile 1988)
......You Can’t Do That on Stage Anymore, Vol. 1 2cd (maggio 1988)
......You Can’t Do That on Stage Anymore, Vol. 2 2cd-3lp (ottobre 1988)
......Broadway The Hard Way 1lp-1cd (ottobre 1988)
......You Can’t Do That on Stage Anymore, Vol. 3 2cd (novembre 1989)
......The Best Band You Never Heard In Your Life 2cd (aprile 1991)
......Make a Jazz Noise Here 2cd (giugno 1991)
......You Can’t Do That on Stage Anymore, Vol. 4 2cd (giugno 1991)
......You Can’t Do That on Stage Anymore, Vol. 5 2cd (luglio 1992)
......You Can’t Do That on Stage Anymore, Vol. 6 2cd (luglio 1992)
......Playground Psychotics 2cd (ottobre 1992)
......Ahead of Their Time 1cd (aprile 1993)
......The Yellow Shark (con l’Ensemble Modern) 1cd (novembre 1993)
Album postumi (realizzati dallo Zappa Family Trust)
......Civilization, Phaze III 2cd (dicembre 1994)
......The Lost Episodes 1cd (febbraio 1996)
......Läther 3cd (settembre 1996)
......Frank Zappa Plays the Music of Frank Zappa: A Memorial Tribute 1cd ......(ottobre 1996)
......Have I Offended Someone? 1cd antologia (aprile 1997)
......Mystery Disc 1cd (settembre 1998)
......Everything Is Healing Nicely 1cd (dicembre 1999)
......FZ:OZ 2cd (agosto 2002)
......Halloween 1dvd-a (febbraio 2003)
......Joe’s Corsage 1cd (maggio 2004)
......QuAUDIOPHILIAc 1dvd-a (settembre 2004)
......Joe’s Domage 1cd (ottobre 2004)
......Joe’s XMasage 1cd (dicembre 2005)
......Imaginary Diseases 1cd (gennaio 2006)


Tratto da Wikipedia

*

I will say – and this doesn’t put you in the realm of metaphysics – that something animates you while you are alive. There’s an electro-chemical process that animates this bag of shit that everybody has to drag around, OK? So, it is not impossible that at the point where the electrochemical process that’s motivating the bag of shit ceases to be strong enough to make the bag of shit move around, that energy may be exchanged, and may dissipate and have an existence of it’s own without the bag of shit. I wouldn’t want to extrapolate that into the world of ghosts and goblins… I believe that those energies and processes exist. I just don’t think that they’ve been adequately described or adequately named yet, because people are too willing to make it all into something that supports a religious theory of one flavor or another. If you start defining these things in nuts-and-bolts scientific terms, people reject it because it’s not fun, y’know. It takes some of the romance out of being dead, because of people’s desires to have eternal life and to extend their influence from beyong the grave… all that Houdini-type stuff… but basically, I think when you’re dead, you’re dead. It comes with the territory.”
Frank Zappa in un’intervista con Den Simms e Rob Samler il 12 gennaio 1991



 

 

 

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