Jean Teulé
Rainbow per Rimbaud
Gog9
Traduzione di Alice Volpi
Charleville-Mézières, due ore da Parigi, giorni nostri. Robert ha trentasei anni, è alto due metri e dieci, ha lunghi capelli rossi raccolti in una coda di cavallo e arti lunghi e sottili. Dorme in un armadio, su cui ha inciso la parola battello. Ha imparato a memoria tutte le poesie di Rimbaud e ogni giorno va a rendergli omaggio al cimitero dove è sepolto. Un giorno parte per l’Egitto in compagnia di Isabelle – conosciuta per caso al telefono –, prima tappa di un lungo pellegrinaggio nei luoghi in cui il grande poeta francese è vissuto.
Robert sembra uscito di senno e si fa tatuare le poesie di Rimbaud sul viso e sul corpo: vuole penetrare in tutto e per tutto il suo idolo. Il viaggio della coppia prosegue per Dakar, Gorée, Capo Verde. A Tarrafal, Robert e Isabelle non si parlano più, sanno che il loro destino si sta per compiere. Robert non è più in grado di camminare, giace seduto all’interno di un carrello per la spesa che ha trasformato in battello, e si sente finalmente Arthur Rimbaud. L’epilogo è pura poesia.
Biografia del libro
“L’arcobaleno mi aveva dannato”, dice Rimbaud in Una stagione all’inferno, e in questa frase è racchiuso il senso e la forma di questo libro di Teulé. “Per me Rimbaud è il più grande dei poeti. Il più geniale, il più intelligente. Lui rappresenta il vero ideale dell’adolescente perché tutti gli adolescenti vorrebbero avere il genio di Rimbaud. È stato ed è una specie di rock star della poesia”.
“Io non avevo mai pensato di scrivere un libro, perché non mi sentivo uno scrittore. Un giorno la direttrice editoriale della Julliard mi chiama e mi dice: ‘Sono anni che la sento in televisione e mi dico che lei è uno scrittore che non sa di esserlo. Venga che le faccio un contratto’.”. “Mi sono detto: ‘Ma sì, provo a fare qualcosa su Rimbaud’. Ma non Rimbaud come personaggio. Era un tipo talmente originale che non osavo avvicinarmici. Mi sono detto che sarebbe stato un buon punto di vista raccontare la storia di qualcuno che, al giorno d’oggi, prende Rimbaud alla lettera, che rivive tutto quello che aveva vissuto il grande poeta. Ho pensato che un tipo così si sarebbe messo in situazioni divertenti e poetiche. Ed è così che è cominciata”. Di sicuro la lunga esperienza di disegnatore di fumetti e quella di presentatore televisivo hanno avuto una grande influenza su questo esordio letterario. Teulé precisa: “La maggior parte degli scrittori nutrono un grande interesse per la psicologia, io invece me ne infischio. Mi interessano solo le immagini. Quanto mi divertivo a disegnare Robert! Lo tenevo lì sulla scrivania, sempre sotto gli occhi. Avevo disegnato anche Isabelle. Prima li disegnavo, poi li descrivevo con le parole”.
“Il libro l’ho scritto a Parigi, a casa mia. Procedo a blocchi. Faccio la prima stesura a matita, poi batto al computer. Per questo libro la paura di non farcela era tale che avevo fatto una scaletta molto precisa. I posti dove vanno i due protagonisti li conoscevo benissimo: Il Cairo, l’isola di Mauritius, il giardino botanico di Pamplemousse e le sue ninfee giganti, Gorée, Dakar. E poi tutte le storie che ho raccontato partono da storie vere, che ho sentito con le mie orecchie”.
Leggi un estratto
Selezione stampa
“[…] un delirio surreale, molto simile alla follia.”
Luciano Del Sette, Emergency, aprile 2011
“Grazie alle sue doti vignettistiche, frutto della sua prima professione che è quella di fumettista, Teulé riesce a restituire attraverso la scrittura dei veri e propri quadretti: le scene del libro, che in fascino superano di gran lunga i concreti contenuti, sembrano infatti delle vivide vignette, dipinte con uno stile surreale, bizzarro. Eccentrico. […] Insomma, un libro bello, anche esteticamente. Un racconto divertente e molto, molto poetico. Inserito in un progetto editoriale decisamente interessante e originale.”
Silvia Passini, lifegate.it, aprile 2011
“Rainbow per Rimbaud è sicuramente un’opera estrema a metà tra il dipinto e il romanzo […] che tiene fede alla forza propulsiva ed immaginifica dei versi de Le illuminazioni o di Una stagione all’inferno.”
Flavio Camilli, fuorilemura.com, 4 aprile 2011
“Un collage punk, delirante e dalla trama sconnessa in cui spicca la scrittura, visiva e delicata di Teulé.”
Ana Ciurans-Ferrándiz, Pul, aprile 2011
“[…] il libro fonde […] elementi picareschi e elementi lirici rimanendo lucido e giocoso e naturalmente estraneo alla ricercatezza.”
Gianfranco Franchi, Blow-up., aprile 2011
“[…] un’operazione di puro sciacallaggio intellettuale.”
Alessandra Iadicicco, Panorama, 17 marzo 2011
“Tra biografia e romanzo, con stranianti e visionarie illustrazioni, lo scrittore francese Jean Teulé ripercorre la vita del grande poeta Rimbaud. Portando all’apice un genere di scrittura per immagini, poetiche e dipinte, che non ha eguali.”
Left, 4 marzo 2011
“Jean Teulé sulle orme del poeta maledetto.”
Paola Décina Lombardi, Ttl, 26 febbraio 2011
“Una storia tanto originale quanto surreale.”
Valeria Parrella, Grazia, 28 febbraio 2011
“[…] un autentico arcobaleno di giochi di parole e di invenzioni, inarcato nel firmamento degli omaggi a Rimbaud. […] Jean Teulé è un maestro nel gioco delle trasposizioni, come lo era Rimbaud in quello delle corrispondenze. […] un libro iconoclasta e lunatico che riesce nella difficile impresa di restare fedele in profondità allo spirito di Rimbaud.”
Internazionale, 17 febbraio 2011
“Un volo ai limiti della poesia.”
Camilla Gaiaschi, D di la Repubblica, 5 febbraio 2011
“[…] visionario omaggio a Rimbaud.”
Brunella Schisa, il venerdì, 4 febbraio 2011
“[…] è un romanzo originalissimo, straordinario, scritto in una lingua magicamente sinfonica che unisce parole, immagini, odori e suoni in una fitta rete di corrispondenze.”
Sandra Bardotti, wuz.it, 4 febbraio 2011
“[…] un quaderno di narrativa estremamente visiva, ludica, lirica e scanzonata.”
Gianfranco Franchi, lankelot.eu, gennaio 2011
Approfondimenti su Teulé
Jean Teulé sur les Livres de la 8
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