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Stefano Tummolini (Roma, 1969) è laureato in storia e critica del cinema presso l’università Sapienza di Roma e lavora come scrittore, traduttore e regista. Ha curato l’editing di alcuni romanzi e tradotto numerosi testi classici e contemporanei dall’inglese e dallo spagnolo per le case editrici Mondadori, Rizzoli, Giunti e Fazi, con cui collabora da più di vent’anni. Tra gli autori su cui ha lavorato, Thomas Hardy, Wilkie Collins, Hilary Mantel, Willa Cather, Ivy Compton-Burnett, Miguel de Unamuno e John Williams, di cui ha tradotto l’opera completa in prosa e in versi.

 

Giudizi degli allievi

  1. Mi è piaciuto il suo approccio un po’ più istintivo alla traduzione. Il testo sul quale abbiamo lavorato presentava delle voci diverse, e lui ci ha indirizzato soprattutto a sentirle prima di iniziare a tradurre (Federica, edizione on line 2024);
  2. Speditezza, maestria e curiosità animano Tummolini come docente in perenne ascolto, impegnato nella ricezione e curioso del proprio lavoro. Ogni volta il suo approccio al testo sembra come il primo, salvo poi rivelare una sinossi pulita che non nega spontaneità ad un insegnamento giusto, un fare accorto e un’esecuzione precisa (Pavel, edizione on line 2024);
  3. Simpatico. Ha gusto per il ritmo e in classe ci si è concentrati molto su quell’aspetto, decisamente utile. L’esercitazione in tempo reale è stata divertente e ha lasciato ottimi spunti di metodo (Sara Bresciani, edizione on line 2024);
  4. Anche se è difficile scegliere, credo che sia stata la mia lezione preferita perché Stefano ci ha messi a nostro agio, si è dimostrato affabile e, anche lui, molto umile. Durante le ore passate insieme ci siamo immersi nel testo ed è stato davvero appassionante affrontarlo insieme e comprenderlo a fondo per poterlo tradurre. Mi è piaciuto che ci abbia lasciato del tempo per tradurre durante la lezione per poi confrontare le nostre soluzioni. Ho trovato molto interessante anche l’argomento della diversità di registro data dal fatto che il testo su cui abbiamo lavorato era un romanzo corale, il che ci ha permesso di affrontare la traduzione di più voci narrative (Sofia Cavazzoni, edizione on line 2024);
  5. Lezione molto dinamica e partecipata. È stato interessante il confronto sull’esercizio di traduzione che abbiamo svolto nel corso della lezione (Alice, edizione on line 2024);
  6. Mi è piaciuto l’approccio molto fluido alla lezione, e che ci abbia fatto esercitare sul momento con una traduzione di un paio di paragrafi. In quella lezione ho capito che la traduzione è contestuale al tono del traduttore: ricordo ascoltare le traduzioni di alcuni miei colleghi e ammirare le scelte linguistiche ma mi resi anche conto che con il mio tipo di traduzione e la mia voce, quelle specifiche scelte linguistiche non avrebbero mai funzionato. Questa è stata una grande opportunità per poter vedere come i miei colleghi approcciano la traduzione (Alice Flinta, edizione on line 2024);
  7. La scelta di un testo attuale e fresco mi è piaciuta. Anche l’approccio alla lezione, tuttavia la famigerata scelta della traduzione di the warren, secondo me dei ragazzi di sedici anni non avrebbero scelto “meandro” e non sono nemmeno d’accordo nel dire che per un primo draft bisogna passare per Deepl, perché si rischia troppo di incitare i ragazzi a essere pigri e in più è difficile scostarsi dalla struttura della traduzione una volta visionata in italiano. Per il resto è stata comunque un’esperienza di confronto positiva (Gioia Franchi, edizione on line 2024);
  8. Una delle lezioni più interattive. Ho apprezzato molto la volontà di interpellarci, di ascoltare le nostre proposte alternative, di farci leggere interi passaggi del testo per permetterci di entrare a pieno nel testo. È stato l’unico che ci ha fatto fare una piccola esercitazione in diretta sulla quale ci siamo potuti confrontare tutti insieme. La scelta del testo sul quale abbiamo lavorato è stata molto interessante, perché di natura contemporanea e pieno di registri differenti (Sara Giardini, edizione on line 2024);
  9. Simpatico. Però “il meandro” non si può proprio sentire (Virginia, edizione on line 2024);
  10. Il testo su cui abbiamo lavorato con Stefano Tummolini è stato uno dei miei preferiti, ho trovato molto stimolante il lavoro su diverse voci narrative all’interno dello stesso romanzo. Ho apprezzato il taglio laboratoriale della sua lezione e sono grata delle sue correzioni (Alice Laverda, edizione on line 2024);
  11. Lezione molto interessante e docente aperto al dialogo e ai suggerimenti (Davide, edizione on line 2024);
  12. Mi è piaciuto molto il fatto che si è trovato a dover tradurre un testo a più voci, con una narrazione frammentata e sequenze temporali regolarmente intrecciate, per quanto possa essere difficile ricominciare da capo il lavoro ogni volta che cambia la voce narrante (Eleonora, edizione on line 2024);
  13. Bravissimo. Credo il mio docente preferito, anche per il fatto di averci fatto fare dei veri e propri esercizi di traduzione durante la lezione, lasciandoci il tempo per pensare a come avremmo tradotto noi il brano che ci aveva proposto (Beatrice Rossi, edizione on line 2024);
  14. Della lezione di Stefano Tummolini ho apprezzato in particolare l’analisi di un romanzo corale (che oltretutto mi è piaciuto tanto), che costringe il traduttore a reinventarsi nella resa di ciascuna voce. Interessante anche l’opportunità di tradurre un piccolo estratto a lezione per confrontare le scelte e discuterle insieme (Elena, edizione on line 2024);
  15. A mio parere il migliore tra i traduttori che hanno partecipato al corso. Mi è piaciuto molto il suo modo di procedere a lezione, facendoci provare a tradurre alcuni estratti e ragionandoci insieme poi (Noemi, edizione on line 2024);





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