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Paolo Sortino è nato a Roma nel 1982, dove vive. Si è diplomato in canto presso la Saint Louis Jazz School di Roma, ha vissuto a Londra, dove ha lavorato come guardia di sicurezza per Sotheby’s, è stato ricercatore di mercato per la Ipsos e pure lettore di italiano in alcuni college. Ha pubblicato racconti nelle antologie Pronti per Einaudi (2008) e L’età della febbre (minimum fax, 2015). È autore di due romanzi: Elisabeth, uscito nella collana dei Supercoralli nel 2011, e del quale sono stati venduti i diritti di traduzione in Brasile, Portogallo e Israele, e Liberal, pubblicato dal Saggiatore nel 2015. Ha collaborato con il Giornale. Attualmente è tra gli autori del programma Chi l’ha visto.


Materiali

- Redazione (intervista), labalenabianca.com, 18 luglio 2013.


Giudizi degli allievi

  1. Il suo libro è davvero difficile da leggere, e lui è davvero complesso da seguire. Però ha una gran penna, su questo non ci sono dubbi (Giorgio Calandri);
  2. Ho apprezzato molto il racconto sulla nascita dell’opera, i primi tentativi, i consigli fino all’arrivo all’Einaudi. È stata una lezione toccante, da pelle d’oca. Credo che sarebbe stata molto diversa con un altro autore, forse meno incisiva, ma non so (Barbara Carancini);
  3. Molto vago e poco concreto (Serena Tudisco);
  4. L’incontro poteva essere più appassionante. Lui ne ha i mezzi e le capacità. Mi è piaciuto molto lavorare sul suo libro (Linda La Posta);
  5. Molto utile per capire quali sono le difficoltà nel rapporto tra casa editrice e autore. Soprattutto quelle comunicative;
  6. La lezione con Sortino è stata, probabilmente, quella più completa di tutte. Lo dico perché era la seconda, dopo il famigerato Oreste Petrella, che comprendesse la stesura di una scheda di valutazione. Diciamo che con Daruma ci siamo cimentati per la prima volta in questo tipo di elaborati, mentre con Sortino abbiamo cercato di correggere i precedenti errori, di essere più sicuri nelle nostre riflessioni e di inserire dei giudizi netti sull’opportunità di pubblicazione dell’opera. Con Paolo abbiamo capito quanto può essere lungo, estenuante (o emozionante) il processo di editing, qual è stata la scommessa di Einaudi, quali e quante sono le possibili critiche a uno scrittore (e come vengono da lui commentate), e, soprattutto, a che punto può arrivare il legame tra autore e opera (Giulio Mereu);
  7. Controverso, contraddittorio, incantatore;
  8. Disponibile a delucidazioni e chiarimenti, nonché a critiche e suggerimenti. È stato cortese e prolisso nelle spiegazioni, rivelando un pizzico di emozione (Silvia Casini);
  9. L’impressione che ho avuto di Paolo Sortino è stata quella di una persona molto sensibile e di profonda cultura. L’unico consiglio: meno giri di parole e più concretezza (Chiara Fioravanti);
  10. Una persona che ha dato l’impressione di essere molto sicura di sé. Uno spaccato sugli autori con i quali si potrebbe avere a che fare;
  11. Lezione intensa e emozionante, Sortino è una persona molto sensibile e disponibile. Il suo incontro su Elizabeth mi ha dato una chiave di lettura completamente diversa, è stato un libro importante che ho letto due volte prima di poterne riuscire a parlare. Il mio primo vero ostacolo con la valutazione di un romanzo (Roberta De Sillo);
  12. Parlare con un autore, specie se si tratta di un esordiente, aiuta a ricordare un aspetto del lavoro editoriale che spesso si dimentica. Indipendentemente dal lavoro che svolge in casa editrice, pubblicare un libro implica il compito delicatissimo di far arrivare al pubblico quello che l’autore voleva raccontare (Agnese Ottaviano);

 

 

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