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Silvia Pareschi, scrittrice, traduttrice
Silvia Pareschi
vive sul Lago Maggiore e a San Francisco. Ha tradotto numerose opere di autori di lingua inglese, tra cui Jonathan Franzen, Don DeLillo, Colson Whitehead, Denis Johnson, Shirley Jackson, Zadie Smith, Cormac McCarthy, Nathan Englander, Amy Hempel, Jamaica Kincaid, Annie Proulx. È autrice del libro I jeans di Bruce Springsteen e altri sogni americani (Giunti, 2016).



Collegamenti esterni:
- Il suo sito.

Giudizi degli allievi

  1. La sua analisi del testo è stata formidabile, il suo entusiasmo un incentivo a seguirla passo passo (Federica Carleo, edizione on line 2022);
  2. Ho trovato la sua lezione molto interessante e ho apprezzato molto la sua esperienza, apertura e disponibilità (Donata Azzini);
  3. Avevo già fatto con lei un corso (traduzione letteraria dall’inglese, organizzato da Belleville) e mi ero trovata molto bene. È una delle ragioni che mi ha definitivamente convinto a iscrivermi al vostro corso. Forse vado controcorrente, ma a mio parere le sue lezioni sono sempre molto brillanti e divertenti (Eugenia Serravalli);
  4. Prima della sua lezione mi chiedevo come si fa ad affrontare un autore come Franzen, poi l’ho capito: ci vuole del genio. Forse è stata un po’ troppo stringata nei commenti alla traduzione in coppia (Vincenzo Urso);
  5. Anche la lezione di Pareschi è stata illuminante con la sua lezione basata sulla sua di traduzione di Le Correzioni di Franzen: ho appreso l’importanza della precisione lessicale, l’importanza di cogliere una dominante nello stile di un autore e di cercare di renderla, di ricostruire la volontà originaria dell’autore nel perseguire un certo effetto cercando quindi di non disperderlo nella nostra resa, in quella che ho capito essere una vera e propria ars combinatoria insita nella professione del traduttore; ecco, anche in questa lezione ho appreso e rafforzato quel senso di dover rispettare la voce presente nel testo fonte, mettendo la mia, pur senza abdicare a essa, anzi preservandone sensibilità e creatività, al servizio di quella dell’autore (Antonella Valente);
    Ho una particolare simpatia per questa brillante traduttrice che avevo già avuto la fortuna di ascoltare dato che si cimenta da anni con uno dei miei autori contemporanei preferiti, Jonathan Franzen. Ritmo, velocità di esecuzione e visione, trasparenza nel conoscere e riconoscere rese datate con le quali, oggi, farebbe diversamente. Un aspetto di certo riservato agli esperti, ma che è importante riuscire a notare come lettori attenti, prima ancora di avvicinarsi a un testo come traduttori (Stefania Vigarani);
  6. Appassionante rivedere la sua traduzione delle Correzioni e scoprire qual era stato il suo metodo di lavoro all’epoca e quali scelte avrebbe fatto oggi. È stata molto umile e aperta ai suggerimenti degli studenti;
  7. La lezione è stata intensissima ed è stato carino il modo in cui ci ha coinvolto;
  8. Della lezione di Silvia Pareschi è stato bello, oltre a conoscere i retroscena della sua traduzione, sapere il rapporto che si è instaurato tra lei e il “suo” autore, Franzen (Giuseppe De Pascale);
  9. Lezione molto illuminante; traduttrice e docente preparatissima. Nonostante la difficoltà del testo è stata molto chiara e aperta ai nostri suggerimenti e proposte (Aurora);
  10. Forse la mia lezione preferita. Grande insegnante e grande traduttrice. E poi Franzen non delude mai;
  11. Molto alla mano, durante la sua lezione ha cercato di coinvolgerci il più possibile, mettendosi anche in gioco e soprattutto lavorando nuovamente su un testo che aveva tradotto parecchi anni fa, il che sono convinta sia classificabile come forma di tortura (rivedere le mie prime traduzioni fa venire i brividi a me, figurarsi a una traduttrice di professione) (Simona Carleo);
  12. Una traduttrice di esperienza, che con grande umiltà ha messo in discussione molte delle scelte fatte in merito alla traduzione sulla quale si è soffermata durante la lezione (Filomena Perna);
  13. Troppo sbrigativa, nel testo che abbiamo analizzato a lezione (troppo lungo) e nella correzione (Roberta Zezza).

 




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