Anna Mioni si è laureata in Italianistica contemporanea all’Università di Padova (con una tesi su J. Rodolfo Wilcock, scrittore e traduttore) per poi conseguire un master in Traduzione letteraria dall’inglese all’università Ca’ Foscari di Venezia. Dal 1997 ha tradotto ottanta libri dall’inglese e dallo spagnolo (Douglas Coupland, Lester Bangs, Tom McCarthy, Sam Lipsyte, Nell Zink, Ling Ma, Claude McKay…). È stata finalista al premio Letteraria di Fano nel 2020 e tra i segnalati al Monselice per la traduzione nel 2008 e 2009. Ha lavorato nelle redazioni di Aries (Franco Muzzio Editore, Arcana) e Alet Edizioni. Per tredici anni è stata bibliotecaria digitale. Insegna traduzione al corso di perfezionamento Tradurre la Letteratura della Fusp di Rimini e al master di traduzione editoriale della Ssml di Vicenza e tiene seminari di traduzione all’Università degli Studi di Padova. Nel 2012 ha lanciato la sua agenzia letteraria internazionale, AC² Literary Agency. Nel 2022 è stata insignita del premio Annibal Caro per la traduzione letteraria.
Materiali
- Il sito della traduttrice;
- Marta Olivi (intervista), criticaletteraria.org, 9 giugno 2021;
- Francesca Felici, labottegadeitraduttori.wordpress.com, 29 dicembre 2020
- Maristella Petti (intervista), insulaeuropa.eu, 3 settembre 2018;
- Redazione, edizionisur.it, 23 settembre 2016.
Tra le traduzioni più significative:
- Ling Ma, La donna che scompare, Codice, 2023
- Caleb Azumah Nelson, Piccoli mondi, Atlantide, 2023
- Steven Amsterdam, Ritratto di famiglia con superpoteri, Marotta & Cafiero, 2023
- Caoilinn Hughes, Le conseguenze, Pessime Idee, 2021
- Caleb Azumah Nelson, Mare aperto, Atlantide, 2021
- Tom McCarthy, C, Bompiani, 2013; Déjà-vu, Isbn, 2008; Satin Island, Bompiani, 2016
- Sam Lipsyte: Hark, minimum fax, 2020; Chiedi e ti sarà tolto, minimum fax, 2011; Venus Drive, minimum fax, 2005.
- Claude McKay, Romantica Marsiglia, Pessime Idee, 2020
- Nell Zink, Senza pelle, minimum fax, 2016.
- Lester Bangs: Guida ragionevole al frastuono più atroce, minimum fax, 2005; Deliri, desideri e distorsioni, minimum fax, 2006
- Jon McGregor, Neanche i cani, Isbn, 2011
- C.D. Payne, La guerra degli ormoni, Einaudi Stile Libero, 2017
- Douglas Coupland, Dio odia il Giappone, Isbn, 2012
- Richard Seaver, La dolce luce del crepuscolo, Feltrinelli, 2015
- Stephen Dixon, Vecchi amici, Terre di Mezzo, 2006
- Daniel Alarcón, Guerra a lume di candela, Terre di Mezzo, 2006
- Ling Ma, Febbre, Codice, 2019
- Daniel Handler, Avverbi, Alet, 2007
- Nic Kelman, Girls, Fazi, 2004
- David Ebershoff, The Danish Girl, Giunti, 2016
- Peter May, L’isola dei cacciatori di uccelli, Einaudi Stile Libero, 2012.
Giudizi degli allievi
- Avevo la fortuna di aver già incontrato Anna e sapevo di potermi aspettare molto da questa lezione. Ovviamente non sono stata smentita: Anna ha delle doti fuori dal comune, ci ha trasmesso la sua grande precisione, attenzione e cura, e una costanza che ammiro moltissimo (Federica, edizione on line 2024);
- Mioni è un’allucinazione collettiva. Non so come spiegarlo, ma il suo metodo è come un lavoro progettato per prenderti, aprirti e poi richiuderti. Non ho mai conosciuto una Stakanov capace di tanta catarsi. Irreprensibile. Geniale. Spigolosa come una sinfonia di Stravinsky, precisa quanto un metronomo, Anna Mioni è la prova che Dio ha creato la parola, e che la parola si è fatta Anna Mioni (Pavel, edizione on line 2024);
- Geniale. Puntuale e preparatissima da un punto di vista tecnico, è vistosamente intelligente, con un occhio giusto, intuizioni a gogò e al tempo stesso un’umiltà incredibile. Ascoltarla parlare è stato come osservare un meccanico mentre smonta una macchina, pezzo per pezzo. Ha un gusto pratico e contagioso per il tradurre. I sistemi chiusi, di cui sento di poter conoscere a grandi linee le regole, mi danno molto sollievo. A logica, quindi, la traduzione non dovrebbe andarmi a genio, anche se a intuito sentivo da tempo di sì. Grazie a AM sono riuscita a darmi un senso: visto dai suoi occhi questo mestiere è un puzzle, un videogioco, richiede pazienza ma si può finire, vincere. Poi, a latere, AM fa davvero morire dal ridere. Se ospitasse un circolo mensile per traduttori e traduttrici ci andrei di corsa (Sara Bresciani, edizione on line 2024);
- Anna Mioni è una traduttrice ma è anche una musicista, e questo la dice lunga sulla sua sensibilità rispetto al testo, alla scelta lessicale e al ritmo. Leggere la sua traduzione del romanzo di cui abbiamo parlato è stata un’esperienza formativa ed emozionante. Anna riesce a tradurre in modo esemplare la musicalità e il ritmo, senza perdere le sfumature semantiche dell’originale. Ho adorato il suo modo ironico e anche sarcastico di porsi, ma soprattutto ho apprezzato la svariata quantità di consigli pratici che ci ha fornito su come affrontare alcune difficoltà della traduzione dall’inglese (Sofia Cavazzoni, edizione on line 2024);
- Lezione travolgente. Mi restano la musica della lingua e la posizione di ascolto. Farsi pagina bianca (Alice, edizione on line 2024);
- È stato bello sentire come la traduzione non è solo lingue e parole. Mioni è riuscita a comunicare come più si sa, più esperienza si ha, meglio si legge e si traduce un testo. Della sua lezione mi rimane l’attenzione alla musicalità, e l’approccio affettivo alla traduzione, dove il sentimento giuda tanto quanto la ricerca ponderata e analitica (Alice Flinta, edizione on line 2024);
- Consigli utilissimi sulla traduzione di piccole parole (“la semplicità nasconde insidie”) come love, hate, like, walk, children, soup e dei fantomatici deittici, per i quali ci consiglia di “mimare” i movimenti per trovare le soluzioni. Massima attenzione alle allitterazioni, all’anacoluto, al suono del testo, alla musicalità: con Anna l’orecchio del musicista si trasforma nel lavoro di dettatura per cercare di tradurre in modo naturale e “con la pancia emozionante” per comporre un “quadro impressionista”. Sono davvero grata; concludo citando una delle sue frasi geniali pronunciate al corso in questo mondo si dovrebbe parlare di “stupidità naturale contro l’intelligenza artificiale”! (Gioia Franchi, edizione on line 2024);
- Professionale, appassionata, estremamente rigorosa. Abbiamo lavorato a una sua bozza di traduzione, ripercorrendo le scelte da lei fatte, i ragionamenti che l’hanno portata fin lì e proponendo anche alternative. Molto aperta al confronto, diretta e ficcante nei commenti (Sara Giardini, edizione on line 2024);
- Probabilmente una delle lezioni più tecniche, di scelta lessicale e grammaticale nei minimi dettagli (Ada, edizione on line 2024);
- Ironica, tagliente, metodica, schietta, aperta al confronto, una vera professionista e una grande maestra. Non ci si stanca mai di ascoltarla. Il suo approccio è pratico, chirurgico: durante la lezione il testo viene smontato pezzo per pezzo, per ricordarci che niente è lasciato al caso, che la traduzione è fatta di ragionamento e precisione (Alice Laverda, edizione on line 2024);
- Lezione stimolante e vivace, con informazioni molto interessanti sul modus operandi della traduttrice, la sua routine, la logica delle sue scelte etc. (Davide, edizione on line 2024);
- Quando traduco un testo, che sia un articolo di giornale o le pagine di un testo letterario, faccio sempre una prima stesura in cui traduco quasi a vista senza soffermarmi troppo sulle singole parole e, nel caso di dubbi, vado avanti evidenziando la parola o la frase. Lascio riposare la traduzione qualche giorno e poi la riprendo dall’inizio: questa volta mi soffermo sulle parti evidenziate nella prima fase e con l’aiuto del dizionario le sciolgo. Dopo qualche altro giorno riprendo il testo: questa volta lo leggo ad alta voce per vedere se il testo italiano riesce a stare in piedi da solo. Tutti i professori all’università ci hanno sempre spiegato che il metodo migliore per tradurre è lavorare per fasi. Invece mi ha colpito molto sapere che per Anna Mioni la prima versione è quasi la versione definitiva (Eleonora, edizione on line 2024);
- Lei è stata eccezionale. Me la ricordo come una lezione da cui sono uscita distrutta a livello mentale ma la sua puntualità nel segnalarci gli aspetti più importanti da tenere a mente è stata preziosa. Quello che ho veramente apprezzato è stato il fatto che si sia concentrata molto sugli elementi che si potrebbero considerare “minori”, dalle catene aggettivali al come tradurre un verbo come think, ma che poi si rivelano essere i dettagli che distinguono una traduzione fatta per trascinamento da una fatta con cognizione di causa (Beatrice Rossi, edizione on line 2024);
- Non c’è mai stata una lezione da cui non sia uscita contenta, ma quella di Anna Mioni è stata indimenticabile. Oltre agli utilissimi commenti che ci ha fatto avere in anticipo sulla sua traduzione, in classe è riuscita a estrarre dagli esempi pratici anche una serie di regole generali da seguire nella resa di alcuni termini. La maestria con cui riesce a mantenere inalterati ritmo e allitterazioni lascia a bocca aperta (Elena, edizione on line 2024);
- Mi è piaciuto l’approccio usato a lezione per l’analisi del testo, come ci ha saputo indirizzare sugli errori più frequenti, dandoci anche qualche trucchetto e siti da consultare (Noemi, edizione on line 2024;
- La sua lezione è stata molto interessante, incentrata su un’autrice che trovo di difficile traduzione. È stato interessante vedere i ragionamenti che l’hanno portata a determinate scelte traduttive. È stata disponibile e cortese (Elisa Cavalli, edizione on line 2023);
- La più scientifica, la più asciutta (Sofia Ciriello, edizione on line 2023);
- Il testo proposto è stato senz’altro tra i miei preferiti: distopico, forte e straniante. Una professionista affermata che è sempre diretta nell’esprimere un’opinione sincera sui dubbi che le vengono presentati. Un metodo di traduzione in cui mi ritrovo molto, con un grande lavoro preliminare per poi limare successivamente (Laura Pettazzoni, edizione on line 2023);
- Lezione di approfondimento su alcune scelte del traduttore come ad esempio quella dei tempi verbali, la punteggiatura e le parole da non tradurre in un testo molto contemporaneo. Molto interessante la proposta di un’autrice originale e poco conosciuta (Francesca Piccinini, edizione on line 2023);
- L’esercitazione sul testo di Bliss Montage è stata quella che aspettavo con più trepidazione in quanto amante del genere e paradossalmente anche quella dove credo di aver commesso più errori. Il riscontro non proprio positivo, anche se all’inizio sconfortante, mi ha fatta riflettere ulteriormente sui miei errori e penso che alla fine mi abbia motivata a fare meglio in futuro (Paola, edizione on line 2023);
- Probabilmente i problemi tecnici che si sono verificati hanno reso un po’ fredda la lezione, ma è stato comunque molto interessante sentir parlare non solo della traduzione in sé ma anche del ruolo delle agenzie letterarie. La scelta di presentare alla classe la prima stesura del testo e di valutare insieme le modifiche effettuate nei passaggi successivi è stata d’aiuto per comprendere i differenti approcci al lavoro di traduzione (Laura Pisani, edizione on line 2023);
- La lezione con Anna Mioni è stata quella che ho preferito, sia per il testo scelto (personalmente l’ho trovato molto interessante) sia per il suo approccio schietto nella traduzione e nell’insegnamento. Ha messo in luce i punti più critici della traduzione, consigliando dei metodi e degli strumenti utili per affrontare i testi più bizzarri e fuori dagli schemi (Bianca Murgia, edizione on line 2023);
- Abbiamo lavorato bene sul testo (Bliss Montage di Ling Ma), anche lei a dato molta importanza alla comprensione del significato. Ma avrei voluto che, come altri docenti, parlasse un po’ dei princìpi generali che guidano il suo lavoro, prima di iniziare con il lavoro pratico (Nicola, edizione on line 2023);
- Sicuramente una traduttrice di spessore. Si è percepito. Forse ha meno capacità comunicative di altri ma c’è da dire che ha avuto dei problemi con i dizionari quindi non posso dare un giudizio obiettivo (Martina Tiberti, edizione on line 2023);
- La lezione con la Mioni è stata la più illuminante per quello che mi riguarda. Mettendo da parte il suo approccio alla traduzione e al testo che può piacere o meno (ma che personalmente ho trovato il più congeniale), è stata la traduttrice che più ci ha dato informazioni utili su come usare gli strumenti che avevamo a disposizione e che ha condiviso con noi i suoi “trucchi” per un’attenta revisione (Federica Carleo, edizione on line 2022);
- Una traduttrice con un’esperienza talmente vasta dalla quale si può solo imparare (Vincenzo Urso);
- Ho trovato la sua lezione molto interessante; molto utile anche la possibilità di vedere la sua bozza di una traduzione. Anche lei molto competente e disponibile (Donata Azzini);
- Mi è piaciuta moltissimo, in particolare quando ha tirato in ballo anche l’aspetto intuitivo della traduzione (Eugenia Serravalli);
- Con la sua lezione sul brano The Sweetness of Water di Nathan Harris anche in questo caso siamo entrati nel laboratorio del traduttore, in cui abbiamo lavorato con cura sul perché erano state compiute alcune scelte, questa volta su di un testo rappresentato da un romanzo storico ambientato nel Sud degli Stati Uniti, in Georgia, una zona geografica meno battuta dalla narrativa, ambientato al tempo della guerra civile fra nordisti e sudisti, testo dove era quindi importante capire quanto l’autore avesse voluto ricreare il sapore di un linguaggio antico, storico, tendente al registro lirico, e la sfida era cercare di trovare un equilibrio fra perseguire quel sapore di vecchio senza però creare una patina troppo antiquata, come ci ha spiegato la traduttrice. Abbiamo capito, in questa lezione, che è pericoloso restare troppo attaccati alla struttura del testo originario ma che, dopo aver capito i significati, bisogna poi tornare sul testo dal punto di vista dello stile per ricreare uno stile scorrevole così come nell’intenzione dell’autore. Utilissimo anche il discorso sui compromessi a cui a volte il traduttore deve arrivare con i ritmi imposti dal mercato editoriale, sempre però cercando di non disattendere il rispetto dovuto al testo e a sé stessi in quanto traduttori, secondi autori che ricreano in fondo un testo altro che è fedele alla voce del testo di partenza, perché il traduttore è colui che costruisce un dialogo, delle aperture, verso altre voci e altre culture; il traduttore è un po’ come, cito dalla lezione, lo psicologo dell’autore, che si mette in ascolto di un’altra persona e voce, non chiude mai il testo da tradurre in una gabbia, è umile, tanto da doversi quasi dimenticare di avere tradotto: mi ha colpito molto, infatti, il discorso di Mioni sulla necessità di avere sempre uno sguardo fresco nei confronti della nostra traduzione, come se stessimo guardando la traduzione fatta da qualcun altro; Mioni per favorire questa freschezza, ci ha spiegato, usa cambiare font, colore, dimensioni del testo che ha tradotto, sino a ingannare i propri meccanismi cognitivi in modo da favorire un non riconoscimento del proprio testo: una bella lezione di umiltà e grandezza insieme. Il testo che traduciamo in fondo a chi appartiene davvero? All’autore? A noi? A entrambi? A nessuno dei due? La sua lezione è stata molto arricchente (Antonella Valente);
- Mi è piaciuta molto per l’onestà riservata all’etica del mestiere del traduttore e le analisi acute sulle insidie di un testo storico ricco di passaggi lirici e dialoghi pieni di ostacoli e registri insoliti. Ha molto ben illustrato gli strumenti del traduttore, mostrando la cassetta degli attrezzi e persino gli accorgimenti da seguire in caso di non connessione web (!). Peccato non aver potuto terminare a lezione un brano complesso che tanto meritava, proprio quando entrava sul più bello. Ho molto apprezzato il suo sagace puntiglio semantico, la riflessione sull’importanza dei tempi verbali della narrazione, la velocità e l’eccletticità del suo del pensiero (Stefania Vigarani);
- Di Anna Mioni mi ha colpito la sua metodologia nell’affrontare i testi da tradurre, oltre alla sua disponibilità a chiarire i perché delle sue scelte e ad ascoltare le nostre domande (Giuseppe De Pascale);
- Mi è piaciuta moltissimo. Senza fronzoli, con tante cose da dire oltre la semplice traduzione, consigli utili e mirati. Affascinante;
- Interessante perché ha presentato un metodo di lavoro molto diverso dagli altri docenti, e anche il genere di letteratura della sua traduzione era per me nuovo e un po’ lontano dalle mie corde. Utile esercitarsi anche su questi tipi di testi “distanti” da noi (Aurora);
- Ha un approccio pratico alla traduzione ed è stata molto disponibile a mettersi in discussione. Nella correzione dell’esercizio per casa avrei apprezzato dei commenti più approfonditi per capire meglio gli errori fatti, ma sicuramente la stringatezza era dovuta a una mancanza di tempo;
- La discussione sul politically correct sfiorata durante la sua lezione sarebbe stata epica, se solo l’avessimo affrontata a fondo (concordo con lei: il politically correct sta dando il colpo di grazia alla libertà di critica e di pensiero, già gambizzate dal nostro sistema scolastico). La sua lezione è stata stimolante e lei ci ha fornito strumenti e consigli per tradurre con precisione (Simona Carleo);
- Bravissima. Indicazioni molto utili;
- Ho apprezzato le sue lezioni anche sulla base del fatto che ha fornito utili spunti e suggerimenti relativi alle modalità di ricerca (Filomena Perna);
- Brava, ma anche lei troppo risicata nei commenti e giudizi sul testo tradotto (Roberta Zezza);
- Anna Mioni mi ha fatto capire che la voce del (bravo) traduttore è quella dell’autore, a prescindere da tutto il resto (Teresa Bertuzzi – on line coronavirus edition);
- Estremamente professionale e bravissima nello spiegare il perché delle sue scelte, ovvero la logica, il percorso mentale, il ragionamento dietro a ogni scelta. Mi ha affascinato il fatto che ci abbia trasmesso queste cose non come una specie di algoritmo di lavoro, ma con il sentimento che mette nel suo lavoro. È riuscita a farmi sentire il suo stato d’animo mentre traduce (Maria Vittoria Conte – on line coronavirus edition);
- Ho molto apprezzato il punto di vista di una traduttrice che esplora molto le realtà più indipendenti e di nicchia. Mi è piaciuto molto anche il testo su cui abbiamo lavorato ed è stato un onore poter osservare un testo ancora inedito che uscirà per una casa editrice che apprezzo (Francesco Cristaudo – on line coronavirus edition);
- Ho apprezzato la sistematicità e la precisione con cui Anna Mioni disseziona i testi, ho sicuramente imparato la cura per il dettaglio e l’importanza di granelli di significato infinitesimali (on line coronavirus edition);
- Esposizione molto precisa dei temi trattati. La lezione è strutturata in modo molto organizzato e lineare. Molto disponibile ad accogliere i suggerimenti degli allievi riguardo a scelte alternative per la traduzione trattata (on line coronavirus edition);
- Ho amato paragone che ha fatto tra il traduttore e l’attore. Sono d’accordo con lei quando dice che chi traduce deve entrare nell’autore e immedesimarsi, chiunque sia (di qualsiasi genere, etnia, credo politico, religioso). Mi è piaciuta la sua semplicità (continuava a dire di darle del tu) (Barbara D’Andò – on line coronavirus edition);
- Molto brava. Avevo già assistito a sue lezioni e confermo il giudizio molto positivo. Ho apprezzato il suo farsi guidare dalla musicalità del testo, l’apertura al confronto e la scelta dei testi di lavoro (Federica Falzetti – on line coronavirus edition);
- Il libro che stava traducendo è stato, fra quelli discussi a lezione, forse quello che ho amato di più. Ed è stato grazie a lei se sono riuscita a calarmi nelle sue atmosfere (Giulia De Sensi – on line coronavirus edition);
- Mi è sembrata molto professionale, affabile e disponibile ma ho trovato che, come lei stessa mi pare abbia ammesso, l’approccio scelto per la lezione non rispecchiasse il metodo di lavoro che usa come docente di traduzione. Forse, per sfruttare al meglio la sua esperienza di docente, avrebbe dovuto adottare un approccio più simile a quello di Barillari (Letizia Fusini – on line coronavirus edition);
- Si vede che Anna Mioni ama ciò che fa e al contempo fa ciò che ama. È un gran traguardo per un traduttore poter scegliere cosa tradurre in base ai propri interessi e alle proprie passioni… La stessa passione che – penso di poter usare il plurale in questo caso – noi corsisti abbiamo riscontrato nella sua lezione! (on line coronavirus edition);
- Grande disponibilità. Il lavoro affrontato con lei è stato molto stimolante sia per le tematiche, sia per le discussioni riguardo alle scelte di traduzione fatte (Claudia Sasso – on line coronavirus edition);
- Grande traduttrice, zelante e diretta. Abbiamo parlato della sua traduzione di Open Water di Caleb Azumah Nelson. Ci ha spiegato che la traduzione è un gran lavoro di mimesi e di ricerca personale. La documentazione è essenziale. Il traduttore è un mediatore, non un interprete, e può arrivare a capire dell’autore molte più cose di quante ne capisca lui (on line coronavirus edition);
- Preparata, gentile, disponibile. Ci ha fatto lavorare su un testo molto bello, che aveva quasi i toni di un rap, ci ha dato anche delle ottime dritte e condiviso delle riflessioni importanti per capire il mondo dell’editoria e della traduzione. Ho apprezzato moltissimo che ci abbia condiviso le sue prime bozze e le sue revisioni, facendoci entrare concretamente nell’officina della traduzione (on line coronavirus edition);
- Porta una visione sul lavoro del traduttore e come vorrebbe che fosse oltre che sulla traduzione vera e propria. Ha tenuto una lezione molto interessante, e il suo modo di tradurre molto pratico è molto interessante (Veronica Medolago – on line coronavirus edition);
- L’insegnamento che ho tratto dalla lezione di Anna Mioni e dal suo metodo di lavoro è l’importanza della metodicità nel lavoro: sviluppare il processo traduttivo in maniera sistematica permette di non sprecare tempo prezioso e capire meglio quali parti del testo necessitano di più attenzione e lavorazione rispetto ad altre (on line coronavirus edition);
- Mi ha colpito la sua umiltà, la sua apertura ai consigli e la disponibilità a mostrarci tutte le fasi del lavoro (capisco quanto possa essere difficile per lei). La lezione è stata molto dinamica, forse l’unica dove non ho sentito la mancanza di tempo, perché è riuscita a coprire tutte le criticità del testo (on line coronavirus edition);
- Ci ha offerto un punto di vista interessantissimo, sia per quanto concerne la professione di traduttore sia per la tipologia di testi da lei trattata. Disponibilissima al dialogo e al confronto, si è fin da subito approcciata a noi trattandoci non come allievi ma come veri e propri colleghi (Valentina Nobili – on line coronavirus edition);
- Mi sono state molto utili i suoi riferimenti all’importanza della musicalità del testo e del suono delle parole scelte. Ho trovato la lezione interessante e ben organizzata (on line coronavirus edition);
- Mi piace tantissimo il suo gusto (e intuito e professionalità) nella scelta dei libri da tradurre (on line coronavirus edition).
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