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Cristiana Mennella è nata a Roma. Traduce narrativa e saggistica angloamericana prevalentemente per la casa editrice Einaudi e lavora nel pool traduttori delle testate giornalistiche Rai.

Materiali
- Redazione, giudittalegge.it, 23 giugno 2021;
- Giovanna Amato (intervista), poetarumsilva.com, 28 novembre 2019;
- Cristiana Mennella, L’Indice dei libri del mese, gennaio 2018;
- Paola Mazzarelli, tradurre, 2017.

Principali opere tradotte
Edgar Allan Poe, Marginalia, Theoria, 1994
AAVV, Nuovi narratori americani: racconti della post-generation, Theoria, 1995
Kathy Acker, Don Chisciotte, Shake, 1999
Anthony Trollope, Orley Farm, Sellerio, 1999
William T. Vollmann, Storie di farfalle, Fanucci, 1999
AAVV, Racconti erotici del mistero, Mondadori, 1999
Jasmina Tesanovic, Normalità: operetta morale di un’idiota politica, Fandango, 2000
Norman Mailer et al. (a cura di Gerald Early), Muhammad Ali, Einaudi, 2000
George Saunders, Pastoralia, Einaudi, 2001
William T. Vollmann, I racconti dell'arcobaleno, Fanucci, 2001
Peter Partner, Duemila anni di cristianesimo, Einaudi 2001
Larry Siedentop, La democrazia in Europa, Einaudi, 2001
Daniel L. Schacter, Alla ricerca della memoria: il cervello, la mente e il passato, Einaudi, 2001
DBC Pierre, Vernon God Little, Einaudi, 2002
Daniel L. Schacter, Il fragile potere della memoria: come la mente dimentica e ricorda, Mondadori, 2002
Aa Vv (a cura di F. Moretti), Il romanzo, Einaudi, 2002-2003 (traduzione dei saggi di Goscilo, Martí-Lopez, Santana, Resina nel volume III; Emenyonu e Woloch nel volume IV; Anderson nel volume V)
Francis Jennings, La creazione dell’America, Einaudi, 2003
Zoe Trope, Scusate se ho quindici anni, Einaudi, 2003
Peter Partner, Corsari e crociati: volti e avventure del Mediterraneo, Einaudi, 2003
Doris Lessing, Memorie di una sopravvissuta, Fanucci, 2003
Doris Lessing, Mara e Dann, Fanucci, 2004
George Saunders, Quattro monologhi istituzionali, in AA.VV., The Best of McSweeney vol. I, minimum fax, 2004
George Saunders, Il declino delle guerre civili americane, Einaudi, 2005
J.J. Connolly, L’ultima partita, Einaudi, 2005
Helen Walsh, Senza pudore, Einaudi, 2005
Peter Pouncey, Regole per vecchi gentiluomini, Neri Pozza, 2005
Jason Goodwin, L’albero dei giannizzeri, Einaudi, 2006
Suzanne Phillips, Storia di Chloe, Einaudi, 2006
DBC Pierre, Ludmila in fuga, Einaudi, 2006
Edward Bunker, Stark, Einaudi, 2006
Adrian Nicole Le Blanc, Una famiglia a caso, Alet, 2007
Doris Lessing, Il senso della memoria, Fanucci, 2007
Walter Mosley, Volevo uccidere Johnny Fry, Einaudi, 2007
Kevin Brockmeier, Pappagallini in AA.VV. United Stories of America, minimum fax, 2007
Jason Goodwin, Il serpente di pietra, Einaudi, 2007
Kevin Brockmeier, Il soffitto, in AA.VV., Non vogliamo male a nessuno, minimum fax, 2008
AAVV, Costruire la pace – Discorsi dei premi Nobel per la pace (discorso Dalai Lama, Rabin, Peres, Arafat), minimum fax, 2008
Richard Lange, Come morti, Einaudi, 2008
Steve Toltz, Una parte del tutto, Einaudi, 2009
George Saunders, Nel paese della persuasione, minimum fax, 2010
Philipp Meyer, Ruggine Americana, Einaudi, 2010
Thomas Cobb, Crazy Heart, Einaudi, 2010
Jason Goodwin, L’occhio del diavolo, Einaudi Stile libero, 2011
Adam Ross, Mr Peanut, Einaudi, 2012
Julie Orringer, Il ponte invisibile, Einaudi Stile libero, 2012 (cotradotto con Alessandra Montrucchio)
Amy Waldman, Nei confini di un giardino, Einaudi, 2012
George Higgins, Cogan, Einaudi Stile libero Big, 2012
George Saunders, Dieci dicembre, minimum fax, 2013
Philipp Meyer, Il figlio, Einaudi, 2014
Richard Lange, Angel Baby, Einaudi Stile libero, 2014
George Saunders, Elogio della gentilezza, minimum fax, 2014
Jason Goodwin, I cospiratori del baklava, Einaudi Stile libero, 2015
Jeff Vandermeer, Annientamento, Einaudi, 2015
Jeff Vadermeer, Autorità, Einaudi, 2015
Jeff Vadermeer, Accettazione, Einaudi, 2015
Art Spiegelman, MetaMaus, Einaudi Stile libero, 2016
Breece D’J Pancake, Trilobiti, minimum fax, 2016
James Rhodes, Le variazioni del dolore, Einaudi Stile libero, 2016
Donald Antrim, La luce smeraldo nell’aria, Einaudi 2016
Tony Cade Bambara, Gorilla, amore mio, Sur 2017
Kate Hamer, La bambina con il cappotto rosso, Einaudi Stile libero, 2017
George Saunders, Lincoln nel Bardo, Feltrinelli 2017
Paul Auster, 4321, Einaudi 2017
Kristen Roupenian, Cat people, Einaudi, 2019 (con Maurizia Balmelli e Gianni Pannofino)
George Saunders, Volpe 8, Feltrinelli, 2019
George Saunders, L’egoismo è inutile. Elogio della gentilezza, minimum fax, 2019
Stephen Markley, Ohio, Einaudi, 2020
Larry McMurtry, Le strade di Laredo, Einaudi, 2020 (con Margherita Emo)
William T. Vollmann, I poveri, minimum fax, 2020
George Saunders, L’era del cervello piatto, Feltrinelli, 2020
Rebecca Makkai, I grandi sognatori, Einaudi, 2021
Jami Attenberg, Tutto questo potrebbe essere tuo, Einaudi, 2021

Giudizi degli allievi

  1. Ho apprezzato particolarmente il modo in cui sono stati spiegati i processi logici che hanno portato alle varie scelte di traduzione, soprattutto per testi complicati e ricchi di metafore stravaganti e passaggi poco lineari. Mi è sembrato di entrare nella testa di una professionista, seguendo le ricostruzioni dei ragionamenti fatti in fase di traduzione e dei ripensamenti durante la revisione del proprio lavoro (Laura Pisani, edizione on line 2023);
  2. Rientra tra le lezioni che ho apprezzato di più, la traduttrice è stata molto gentile e ci ha permesso di entrare in un testo abbastanza complicato. È stata molto chiara nello spiegarsi le sue scelte e si è mostrata aperta nel ricevere i nostri pareri o le nostre proposte alternative (Elisa Cavalli, edizione on line 2023);
  3. La lezione su Vollman è stata un viaggio (è il caso di dire “allucinante”, e chapeau a lei che ha tradotto questo autore) che mi ha fatto capire l’importanza dell’immagine e dell’immaginazione (Sofia Ciriello, edizione on line 2023);
  4. È stato molto interessante riflettere sulle difficoltà di traduzione di un autore come Vollmann, che gioca moltissimo sul suono della lingua e sul creare immagini surreali. Il materiale fornito era molto ricco quindi è stato difficile approfondirlo nella sua interezza durante la lezione, ma penso che abbiamo toccato tutti i punti fondamentali (Laura Pettazzoni, edizione on line 2023);
  5. I testi di Vollmann da leggere e da tradurre per la lezione con Cristiana Mennella sono stati per me i più difficili da interpretare, ma come si è detto anche a lezione per migliorare bisogna confrontarsi con testi difficili, e sicuramente il corso nel complesso mi ha permesso di farlo (Paola, edizione on line 2023);
  6. Lezione importante per capire la necessità per il traduttore di studiare i riferimenti esterni presenti nel testo. Ottimo approccio didattico perché grazie alla scelta di una varietà di brani di un autore che fa ampio uso di tali riferimenti è stato possibile apprendere il giusto metodo di lavoro (Francesca Piccinini, edizione on line 2023);
  7. La sua lezione è stata molto interessante, in modo particolare per l’opera che ha scelto (Atlas di Vollmann). Il testo, infatti, è stato uno dei più complessi e intricati da tradurre; Cristiana Mennella ha spiegato come maneggiare testi di questo tipo, partendo dall’immagine mentale che il testo ci suscita in modo da rendere al meglio lo stile dell’autore (Bianca Murgia, edizione on line 2023);
  8. Con lei abbiamo lavorato a The Atlas di William T. Vollmann, il testo più difficile affrontato durante il corso. Sono rimasto molto colpito dalla sua volontà di lavorare su testi così complessi (e dal suo incoraggiarci a fare lo stesso), e dal modo in cui l’ha affrontato, senza semplificare o spiegare il testo originale, mantenendone invece l’ambiguità e la ricchezza (Nicola, edizione on line 2023);
  9. Cristiana Mennella ha avuto un approccio fresco e genuino. Nonostante la sua fosse l’ultima lezione della giornata e l’autore non fosse facile, la traduttrice è riuscita a tener viva la nostra attenzione (Martina Tiberti, edizione on line 2023);
  10. Con grande entusiasmo, simpatia, sincerità, Mennella riesce a trasmettere il peso esistenziale e il senso di un bagaglio di metodi, strategie, esperienze inestimabili, che l’hanno portata a confrontarsi con alcuni tra gli autori più ostici e appassionanti del panorama letterario anglofono (Francesco Bordoni);
  11. Lezione molto interessante. Cristiana Mennella ci ha fatto toccare con mano la difficoltà di un testo molto originale dal punto di vista linguistico. Mi ha colpito l’entusiasmo con il quale si cimenta in traduzioni di testi sempre diversi e spesso sperimentali in cui l’elemento creativo è fondamentale (Eleonora Antonini);
  12. La sua lezione ha aperto una porta su un autore particolare e moderno (Saunders) che presenta molte difficoltà;
  13. “Tra una pagina che suona naturale [nell’originale] e una pagina che suona naturale [nella traduzione] ci sono sforzi innaturali.” Molto interessante per vedere come anche testi molto bizzarri possono trovare una traduzione;
  14. Disponibile, sia a raccontarci di sé, di come lavora e di come secondo lei ci dovremmo inserire nel mondo della traduzione. L’ho trovata aperta al confronto (Federica Sgubbi);
  15. Non si può che ringraziare Cristiana Mennella per averci fatto entrare nel suo “laboratorio” per un giorno. Una lezione estremamente stimolante e interattiva;
  16. Allegra e aperta al confronto, ci ha fatto divertire con il testo di Saunders insegnandoci a calarci del tutto nella resa del testo in italiano e spingendoci a liberarci degli schemi e a giocare con le parole;
  17. La lezione con Cristiana Mennella la definirei fresca e molto pratica. Ci ha dato preziosi consigli su come approcciarci a una traduzione ed è stato interessante venire a conoscenza anche dei rapporti amichevoli che possono crearsi tra traduttore e autore. Inoltre, penso che la Mennella sia un esempio del fatto che se davvero si ha passione per quello che si fa si possono raggiungere grandi risultati pur partendo da zero (Veronica Buonagiunto);
  18. Avevo già avuto l’opportunità di conoscere Cristiana nel corso di un suo seminario. Condivido la sua profonda determinazione in ambito professionale e la stimo per il modo in cui riesce a interpretare e rendere fruibili testi estremamente difficili (Valentina Muccichini);
  19. Un vulcano. La sua lezione forse è stata una delle mie preferite;
  20. Lezione stimolante su un testo molto peculiare; mi è piaciuto lavorare in gruppo e sentire le differenti soluzioni ai nodi più ostici del brano (di per sé divertente), soluzioni rispetto alle quali la stessa Mennella si è dimostrata molto aperta ed entusiasta. Ha raccontato la sua esperienza nel comunicare con l’autore, una cosa che ho trovato interessante (Vittoria Santantonio);
  21. Traduttrice simpatica e molto sincera che ci ha mostrato la complessità del testo su cui sta lavorando, Fox 8 di George Saunders. Ho apprezzato molto la schiettezza con cui ha raccontato delle sue prime esperienze come traduttrice, della fatica e del duro lavoro che premia, dei motivi che l’hanno spinta a intraprendere il percorso della traduzione (Alessandra Saracino);
  22. Un incontro molto interessante e produttivo, con una traduttrice competente e linguisticamente attenta e che vanta della conoscenza dell’autore tradotto. Il lavoro con lei ha richiesto dedizione e impegno, ma non di meno è stato divertente e accattivante e, soprattutto, ha dato la possibilità di “provarsi” come traduttori che, di fronte a un testo non del tutto traducibile, devono sapere aggirare l’ostacolo della lettera per riuscire a veicolare il senso profondo del testo;
  23. Una lezione molto vivace su un testo davvero particolare. Mi è parsa anche lei un’ottima insegnante, aperta e disponibile a tutte le nostre domande;
  24. Con lei abbiamo tradotto un testo particolarissimo che ha permesso alla mia creatività di lavorare parecchio; ho imparato che nonostante spesso la nostra immaginazione ci è utile bisogna comunque mantenere un equilibrio e rispettare il testo e le intenzioni dell’autore. Inoltre, ci ha dato molti consigli pratici da mettere in atto anche nella vita quotidiana per migliorarci che sicuramente terrò sempre in considerazione (Chiara Maretto);
  25. Persona molto simpatica e disponibile. Molto interessanti le sue riflessioni sul respiro del testo e la sua esperienza nell’affrontare contemporaneamente due autori totalmente diversi come Auster e Saunders (Ilaria Mazzaferro);
  26. La sua lezione per me è stata illuminante. Mi ha aiutato moltissimo sugli aspetti tecnici della traduzione dall’inglese, lei ha risposto, senza saperlo, a tante domande che mi facevo da tempo sull’inglese e sul modo di renderlo bene in italiano. La sua correzione della mia traduzione è stata molto precisa e puntuale e davvero molto utile (Milly);
  27. Cristiana Mennella mi ha aiutato a comprendere l’importanza della “ginnastica mentale” che deve costantemente fare un traduttore. È competente, ha tradotto tantissimi libri ed è stato interessante venire a conoscenza delle condizioni di lavoro (tempistiche, soprattutto) che un traduttore professionista incontra nel mondo del lavoro (Luca Castelletti);
  28. Sono stata conquistata dalla grinta e dalla positività di Cristiana Mennella. Mi ha dato un’iniezione di ottimismo, con la sua convinzione che molti dubbi riguardo il talento di ciascuno e perfino i dubbi riguardo la propria capacità di percepire la lingua di arrivo si possono risolvere proprio traducendo tanto, con l’esperienza. E non è una banalità che di una traduttrice come Mennella io vada a citare un dettaglio come questo, perché la disistima nelle proprie capacità e nel percorso intrapreso è un fattore molto importante, considerando che si tratta di un mestiere che ha anche molto di creativo.
    Al di là di tutto ciò, non ho potuto che provare grande ammirazione per la fluidità della sua lingua, per il guizzo di certe sue trovate, per la velocità del suo lavoro. Anche il suo feedback della mia esercitazione mi ha confermato quanto detto sopra di positivo, con suggerimenti illuminanti e costruttivi (Raffaella Cesarini);
  29. Oltre al lavoro svolto sul testo in classe mi è piaciuta l’apertura umana, il suo dirci che tutti da qualche parte dobbiamo pur cominciare, che la determinazione in questo lavoro conta molto, e lei ce l’ha trasmessa tutta;
  30. Ciò che mi ha colpito di più di Cristiana Mennella è la naturalezza con la quale affronta anche i testi più complicati. La sua grande esperienza fa sembrare il processo traduttivo semplice e intuitivo, anche laddove il testo cela parecchie insidie. La spiegazione sul concetto di “respiro del testo” è stata per me illuminante (Valentina De Santis);
  31. La meraviglia di poter lavorare su un testo di Paul Auster (e quando mai ci ricapita). Lei gentile e disponibile, ha condiviso con noi anche la sua personale esperienza di come vive quotidianamente un traduttore, valutandone i pro e i contro;
  32. Cristiana Mennella mi ha insegnato che non si finisce mai di migliorare le proprie capacità traduttive e come anche nella scrittura apparentemente lineare di Paul Auster ci siano degli equilibri delicatissimi che debbono essere compresi e rispettati;
  33. Con Cristiana Mennella abbiamo discusso alcuni brani del romanzo 4321 di Paul Auster. La lunghezza del romanzo e la diversità delle sezioni scelte, hanno permesso di portare a galla molte problematiche cui si può trovare davanti un traduttore quando approccia un testo. Questa lezione ha quindi permesso di approfondire punti importanti che si sono rivelati poi molto utili durante le esercitazioni (Beatrice Masi);
  34. Ha trasmesso l’entusiasmo nell’affrontare una sfida impegnativa come la traduzione del romanzo di Paul Auster. A lezione, analizzando il suo lavoro, è riuscita a “darmi le chiavi di casa”, ovvero come entrare in un testo, su come lasciarsi trasportare dall’autore e riuscire a tradurlo al meglio (Stefania Minacapelli);
  35. Lezione corta, data la mole del testo, di 4321 di Auster. Ci ha mostrato diversi estratti, cercando di darci una idea della complessità del testo e delle soluzioni da lei trovate. Ha sottolineato l’importanza del ritmo nella resa del testo (Sonia Nobile);
  36. Uno di quei professionisti che ti lasciano a bocca aperta e che resti a guardare ammirato mentre loro ti guidano per ottocento pagine di tomo come se fosse una passeggiata in giardino a primavera. Impatto iniziale a parte, mi sono piaciute la cocciutaggine, la resilienza e l’umiltà che spingono un bravo traduttore ad arrivare dov’è ora, una magagna alla volta. Il testo scelto era perfetto per la lezione perché presentava tutti quei piccoli enormi problemi che prima o poi si incontrano: accenti o cadenze strane, giochi di parole, riferimenti e via dicendo. Una lezione piacevole e molto utile;
  37. La sua lezione su 4,3,2,1 è stata interessante: un libro molto difficile da tradurre. È stato molto interessante vedere come per una traduttrice professionista è facile superare le difficoltà del testo, cosa che però per un traduttore alle prima armi può non essere immediato;
  38. Mi è piaciuto come ci ha fatto lavorare sui testi e come ci ha spiegato il suo metodo di lavoro. Le sue correzioni, più che dare soluzioni per gli errori o indicare alternative di riformulazioni, invitano a riflettere sul perché degli errori. È un metodo che apprezzo molto, però bisognerebbe avere la possibilità di sottoporle la rielaborazione della traduzione, per verificare di aver davvero capito e di essere riusciti a migliorare il lavoro (Chiara Messina);
  39. Molto affascinanti le difficoltà che ha messo sul tavolo (traduzione di Trilobiti di Breece D’J Pancake). Istruttivi ed esperti suggerimenti (Luisa Badolato);
  40. Autoironica e affabile, la Mennella ci ha comunicato sin da subito la difficoltà che pone davanti un racconto scritto da un autore americano come Pancake. Lavorando in gruppi, come da lei disposto, abbiamo sperimentato non solo gli ostacoli che pone la traduzione di Trilobiti, ma anche la difficoltà di convincere gli altri delle proprie scelte traduttive, provare a imporre un’idea o accettarne la migliore. Come la Mennella stessa ha detto, per fare una buona traduzione spesso bisognerebbe essere in più persone. Con onestà e semplicità, ci ha aiutato a sviluppare uno sguardo d’insieme del racconto, dando importanza al contesto, alle sue sfumature, donandoci degli ottimi consigli sulla resa di certi aspetti culturali mettendoci in guardia dal calco linguistico dietro l’angolo (Marella Fasano);
  41. Simpatica e alla mano. Ho trovato molto utile il fatto che ci abbia fatto lavorare in piccoli gruppi dandoci la possibilità di confrontarci con i compagni su una porzione di testo già tradotta da lei;
  42. Con la sua esperienza ci ha guidato di fronte a un testo difficile pieno di insidie come quello di Breece D’J Pancake. Il suo approccio alla traduzione fa sembrare facile quello che invece è tutto l’opposto. Mi piacerebbe potermi esercitare ancora su un testo come quello che ci ha proposto. Mi sarebbe però piaciuto ricevere un feedback più completo per la correzione dell’esercitazione (Chiara Cordoni);
  43. Anche lei un’ottima insegnante, credo che sia stato molto utile il farci tradurre a gruppi, anche per generare un confronto pratico che è mancato negli altri esercizi, visto che sono individuali. È quasi impossibile nella “vita reale” che capiti di tradurre in gruppi, però questo esercizio ci ha permesso di confrontarci non tanto sulla traduzione in sé quanto sull’approccio alla traduzione che ciascuno ha (Giulia Venturini);
  44. Utilissima l’esercitazione di gruppo se di ore ce ne fossero state altre tre. Mi spiace che per correggerla abbiamo dedicato forse troppo poco tempo in generale ai testi di un autore non facile come Pancake che, viceversa, necessiterebbe di tantissima riflessione. Noi purtroppo ci siamo limitati ad una sola “porzione”. Molto articolata la sua correzione al testo dato per casa (Claudia Parma);
  45. Anche Cristiana Mennella è stata molto brava. Personalmente, avrei preferito in quel caso che fosse lei a parlare di più invece che far fare a noi una prova sul testo di Pancake, che è così difficile. Erano davvero tanti i punti su cui mi sarebbe piaciuto sentire il perché di certe scelte, ma non ne abbiamo avuto il tempo;
  46. Il contributo di Cristiana Mennella è stato coraggioso, considerando anche le sue condizioni di salute tutt’altro che ottimali il giorno della lezione. Il suo approccio è stato “operativo” e la lezione si è trasformata in un vero laboratorio di traduzione. Poca teoria e molta pratica sotto la supervisione diretta della docente che oltre a una profonda esperienza vanta anche un carattere allegro e spontaneo (Daniela Esposito);
  47. Avendo preso in esame la sua traduzione di Pancake, Cristiana Mennella ci ha illustrato secondo quale metodo procedere soprattutto per quanto riguarda la ricerca che precede la traduzione vera e propria, vale a dire documentarsi sui trascorsi e le altre opere dell’autore, capire come il luogo da cui proviene influenzi la sua produzione. In questo modo il traduttore sarà in grado di rendere il testo nella maniera più corretta possibile, coerentemente al background geografico e storico-culturale dello stesso autore. L’averci coinvolti direttamente nella traduzione di un brano non facile, sia durante la lezione sia con l’esercizio assegnatoci, mi ha permesso di mettermi alla prova, non solo in qualità di traduttrice, ma anche nel preliminare lavoro di ricerca, senza il quale non si può aspirare a una traduzione coerente (Marta Cafiso);
  48. Mi è piaciuta la sua lezione, ho compreso l’importanza di studiare a fondo il contesto da cui proviene un determinato autore, l’attenzione al registro e al ritmo della lingua. Con il suo approccio aperto al confronto e molto onesto ci ha permesso anche di capire meglio certi problemi del mestiere;
  49. I testi scelti da lei sono molto particolari e si discostano abbastanza dagli altri, con lei abbiamo potuto vedere l’esperienza di una traduttrice di lungo corso alle prese con un testo non convenzionale e sostanzialmente sconosciuto in Italia;
  50. Cristiana Mennella ci ha parlato di quello che avviene nella sua testa mentre traduce, delle voci, e dei dialoghi che avvengono, delle scelte, di come si insegue un tono… Utilissimo l’esercizio che abbiamo svolto a gruppi, una sorta di messa in pratica di questo discorso sulle voci che un traduttore deve ascoltare, tra cui deve mediare, e che deve cercare di arricchire;
  51. Una professionista che opera da vera e propria artista; difficile rintracciare una linea guida nel suo modus operandi, tuttavia è riuscita a darci delle indicazioni, che si rivelano utili nel processo traduttivo e ancor prima nell’analisi del testo di partenza;
  52. Molto gentile e disponibile a rispondere alle domande;
  53. Molto affabile e bendisposta, simpatica, competente, per niente appesantita da approcci eccessivamente intellettuali (Andrea Virili);
  54. Durante il suo laboratorio mi sono molto divertita: si è messa in gioco proponendoci di rifare in classe un racconto di Dieci dicembre, ed è stata molto aperta ad accogliere le nostre cautissime considerazioni. Dopo l’ora con lei sono andata a comprare una sua traduzione (Marina Scarsella);
  55. Scoppiettante, sanguigna. Mi è piaciuta molto la sua lezione partita dalla registrazione del testo in lingua originale letto dall’autore. Ha insistito molto sulla lettura ad alta voce di quello che traduciamo perché è lì che vengono spesso fuori i nodi al pettine. Non sempre ci si ricorda di questo aspetto (Gabriella Tonoli);
  56. Simpatica, autoironica, curiosa. Ci ha parlato del suo lavoro sui testi di Saunders e di quanto sia importante rispettarne, nella resa italiana, stile e ritmo. Poi ci ha messo alla prova, facendoci tradurre – a gruppi – un racconto. Precisa e puntuale anche nella correzione dell’esercizio da svolgere a casa;
  57. Umile, disponibile (Valentina Zaffagnini);
  58. La lezione con Cristiana Mennella è stata molto diversa dalle altre, soprattutto perché ha preferito che fossimo noi stessi a lavorare su un testo per poi confrontare in seguito la nostra e la sua versione. Lavorando in gruppo abbiamo sperimentato le difficoltà di convincere gli altri delle proprie scelte o preferenze, di provare a imporre la propria idea o di accettarne una migliore; è stato un esperimento molto utile, ma faticoso. Ci ha dato un assaggio di quello che potrebbe capitarci confrontandoci con un editor sulla nostra traduzione. È stata un’ottima insegnante, nonostante lei dica di non esserlo, ci ha raccontato del bellissimo rapporto che ha creato con l’autore che traduce e delle sue esperienze. Davvero umile e simpatica (Rosalba D’Errico);
  59. Simpaticissima ed estroversa ha comunicato molto bene l’entusiasmo che mette nel tradurre. Ha reso bene l’idea di cosa significhi costruire un rapporto di fiducia fra il traduttore e l’autore tradotto (nel suo caso Saunders). La lezione ha veramente sviscerato la traduzione di un racconto breve, seppur al prezzo di risultare, in certi casi, un tantino dispersiva (Alessio Cioli);
  60. Lezione molto piacevole su un testo di Saunders su cui abbiamo lavorato in piccoli gruppi, dopo una sua premessa sul suo lavoro di traduttrice e sull’autore in questione. Lavorare in gruppo mi è sembrata un’esperienza utile per approfondire il testo e per confrontarsi con altri metodi. Lei è una persona molto disponibile e alla mano. Anche la sua correzione dell’esercitazione mi è sembrata molto valida e ricca di suggerimenti per poter lavorare meglio (Cristina Antolini);
  61. Sorridente. La lezione che ha tenuto è stata quella che più delle altre è andata dritta al cuore del problema: ci ha suddiviso in gruppi e fatto lavorare su un testo. È stato molto utile il confronto con i compagni del corso e la successiva revisione in aula. Mi è piaciuto molto (L. Lombardi);
  62. Ho apprezzato il suo ottimismo e la sua infusione di fiducia, così come la sua umiltà. Ho inoltre trovato i suoi consigli molto utili, interessante la scelta di tradurre Saunders dividendoci in gruppi (Giulia Frattini);
  63. Ho apprezzato la sua onestà e la sua semplicità. Parlando della sua esperienza mi ha messa di fronte ad alcuni miei punti deboli. Ma non sono convinta che una lezione in cui si lavora a gruppi di quattro persone (che tra loro non si conoscono), su un testo che lei ha già tradotto e i gruppi studiato, sia poi così utile. Sarebbe forse meglio lavorare allo stesso modo su un testo ignoto anche a lei per poi mettere a confronto la sua traduzione con quella dei gruppi?;
  64. Mi ha colpita per l’entusiasmo e la passione che dedica alla professione e per l’attenzione con cui affronta ogni singola scelta lessicale, dando particolare rilevanza ai suoni e al ritmo dei testi. La lezione su Saunders mi è piaciuta molto perché ci ha permesso di lavorare in gruppo e di interagire in modo attivo (Tessa Bernardi);
  65. Lezione interattiva e coinvolgente. Cristiana Mennella ha saputo trasmettere alla classe la passione con cui svolge il proprio lavoro. Meno positivo il giudizio sulla correzione delle esercitazioni che mi è parsa eccessivamente rigida;
  66. Bravissima e disponibile. Ha condiviso con noi i dettagli del rapporto esclusivo che è riuscita a instaurare negli anni con George Saunders. Che invidia;
  67. Molto divertente. E molto brava nel far capire come riportare il tono, il lessico e, soprattutto, la brevità del testo originale nella traduzione. Si vede che quello che fa le piace tantissimo, e questo aiuta. Anche da lei ho imparato molto;
  68. La sua lezione è stata davvero molto interessante e ci ha trasmesso un grande entusiasmo. Forse poteva essere un po’ più chiara nelle osservazioni alle nostre esercitazioni sul brano di Saunders;
  69. Lezione basata sul coinvolgimento e sull’interazione: dall’ascolto del racconto letto dall’autore stesso siamo passati alla traduzione di gruppo. Ottimo modo per tenere viva l’attenzione e permettere il confronto tra di noi. Avrei però preferito analizzare insieme a Cristiana Mennella la traduzione di almeno un altro racconto di Saunders, viste le difficoltà e particolarità che ognuno di essi presenta;
  70. Lezione bellissima, quella che ho apprezzato di più. Molto coinvolgente e stimolante nel taglio pratico che ha dato all’incontro (Nicoletta Scatolini);
  71. Mi è piaciuto lavorare su un testo difficile come quello di Vollman e discuterne insieme, ma forse non sono riuscita a cogliere il punto cruciale, il messaggio generale della lezione;
  72. Nella sua lezione abbiamo affrontato un autore difficilissimo come William. T. Vollman e ci ha insegnato che dalla lettura iniziale del testo alla stesura finale occorre non dare niente per scontato (Maria Giovanna Varasano);
  73. Utile la sua lezione perché grazie a lei ho scoperto Vollmann, autore americano che non conoscevo e che mi è piaciuto molto. Molto precisa nella correzione del testo e importanti i suoi consigli sulle tecniche e sulla scelta dei termini giusti (Anna Bonaccorsi);
  74. Una lezione molto chiara, con spunti e suggerimenti tecnici utili;
  75. Professionale e appassionata; mi ha molto colpita la sua energia e la sua dedizione;
  76. Molto piacevole, decisamente autocritica. Abbiamo lavorato su Vollmann, uno scrittore che ha tradotto all’inizio della carriera, ed è stato molto interessante vedere come lei stessa spesso avesse cambiato idea su alcune soluzioni e strategie traduttive (Erica Farsetti);
  77. Ottima lezione incentrata sull’analisi della traduzione dei racconti di Vollmann, autore prolifico e complesso, condotta con vivacità e piglio brillante (Ilaria Varriale);
  78. La lezione è stata interessante e l’insegnante ha creato in classe un’atmosfera piacevole e rilassata; in alcuni momenti, però, l’intervento sembrava disorganizzato;
  79. Lezione ricca, forse fin troppo; sarebbe magari bastato anche un testo in meno, ma andando più nel dettaglio. È stato faticoso seguire l’autore con cui ci ha fatto cimentare, però penso che fosse necessario per avere un’idea anche di come si affrontano casi difficili (Mauro Vanetti);
  80. Gentile e disponibilissima. I consigli sul suo modo di approcciarsi a una traduzione e di lavorare sui testi, basati sulla sua esperienza personale, sono stati utilissimi (Alessandro Spinozzi);
  81. A volte ha fatto delle digressione un po’ lunghe e immotivate, ma nel complesso la lezione è stata utile;
  82. Ci ha fatto conoscere Vollmann, ce lo ha fatto apprezzare, e ci ha parlato anche di una cosa, per me, nuova: l’importanza del rapporto con l’autore in una traduzione (Valerio Piperata);
  83. Notevoli doti comunicative, vivacità e competenza. Ha mantenuto un atteggiamento molto curioso nei confronti della classe, ha incoraggiato la ricerca di un metodo personale, condiviso la sua esperienza di vita e descritto l’impegno del mestiere (Serena);
  84. Di lei mi ha colpito una frase che racchiude uno dei principali insegnamenti che ho tratto da questo corso: non esiste un testo intraducibile, esistono solo i limiti del traduttore. Per me è stata una vera e propria illuminazione! (Adriana);
  85. Bravissima a relazionarsi con noi ragazze. Ho apprezzato la scelta fatta dei brani analizzati a lezione, con caratteristiche molto diverse, e la disponibilità nel correggere le nostre traduzioni (Eleonora I.);
  86. Gentile e disponibile, non solo durante la lezione ma anche nel dare un seguito al lavoro assegnato a casa che ha rispedito, corretto, in meno di una settimana. Utile la sua scelta di farci tradurre “in classe” una parte di un lavoro fatto da lei per poi valutare le nostre versioni anche alla luce del suo lavoro (Francesca L.);
  87. Brava, efficace, molto centrata sul punto, nonché divertente da seguire. I suoi consigli sono stati preziosi, il testo analizzato con lei particolare. Cristiana ha dichiarato di preferire il lavoro di traduttore puro piuttosto che quello di letterata “prestata” alla traduzione, ed essendo questa un’ottica diversa dalla mia mi ha fatto apprezzare l’importanza dell’aspetto più prettamente tecnico del lavoro del traduttore (Barbara);
  88. Molto brava e disponibile. Ha condiviso con simpatia la sua esperienza e ha messo in evidenza anche alcuni aspetti della vita quotidiana di un traduttore;
  89. Mi è sembrata un’ottima traduttrice la cui notevole simpatia e umiltà ha reso piacevoli e senza dubbio utili le poche ore trascorse insieme (Gabriella);
  90. D’ispirazione, molto alla mano, aperta al dibattito e a suggerimenti (Silvia);
  91. Ha dimostrato pienamente di essere stata allieva di Fatica. Ho cercato e cercherò di far tesoro dei suoi preziosi consigli (Paola);
  92. na persona molto solare e vitale, ci ha coinvolto molto nel lavoro ed è stata molto attenta all’ascolto.
    Mi ha convinto ancora di più ad intraprendere questo mestiere, raccontando le proprie esperienze e, perché no, anche le sue debolezze (Federica Nacci);
  93. Ha saputo catalizzare l’attenzione di tutti con consigli molto utili e pratici, soprattutto quando ha corretto la traduzione svolta da noi, e con la condivisione della sua esperienza di traduttrice;
  94. Anche lei una persona davvero in gamba che ha trasmesso la sua passione per la traduzione. Ho apprezzato molto il fatto che ci abbia fatto tradurre un brano in classe e poi confrontarlo insieme;
  95. Anche questa è stata una lezione utile e interessante, da cui ho appreso molto sulla metodologia di lavoro e l’approccio del traduttore con il testo. In particolare è stato illuminante per me il profondo rispetto che Cristiana nutre per il testo originale di cui cerca di trasportare in italiano non solo il senso ma anche la struttura ritmica e la costruzione delle frasi (Arianna Gasbarro);
  96. L’ho percepita come il classico esempio di traduttrice a tutto tondo, isolata ed ermetica. Involontariamente è distante da chi si affaccia al mondo della traduzione editoriale (Cristina Genovese);
  97. La sua lezione è stata abbastanza interessante, il lavoro in classe si è rivelato veramente utile (Valeria Campa);
  98. Ho apprezzato molto il suo contributo al corso, è stata molto obiettiva, ha dato dei consigli molto utili su come affrontare questo ambiente, come lavorare, su quello che vuol dire nella vita di tutti i giorni essere un traduttore, oltre che parlare del proprio lavoro. Interessante è stata anche l’esercitazione che ci ha fatto svolgere durante l’incontro, lavorando su il testo originale di una sua traduzione;
  99. Esigentissima, anche e soprattutto con sé stessa. Il suo amore per la traduzione è lampante e contagioso (Marco Raspa);
  100. Gentile, schietta, disponibile, ci ha fornito consigli pratici sulla traduzione, basati sulla sua esperienza personale;
  101. Molto gentile e disponibile, ci ha raccontato cose anche molto personali (Raphaël Branchesi);
  102. Ha illustrato con spontaneità, simpatia ed entusiasmo le sue tecniche di lavoro e da cosa dev’essere spinto un buon traduttore. Mi è piaciuto che di tutte le esercitazioni abbia commentato per ogni passaggio non poche soluzioni trovate dagli allievi (Virginia Petrarca);
  103. Chiara, semplice e diretta, soprattutto nella trasmissione dell’importanza rivestita dalla tecnica dell’estro in traduzione;
  104. Simpaticissima e alla mano, l’ho sentita molto più vicina a noi ragazzi, senza nulla togliere agli altri; ciò che mi è piaciuto di più, è stato il suo mettere in discussione le sue stesse scelte. Farò tesoro dei suoi consigli (Ilaria Scalise);
  105. È stata la docente che mi ha convinta meno. Mi ha dato l’impressione di non aver un metodo definito di lavoro (Francesca Squicciarino);
  106. Il puntiglio nel caos organizzato (Jacopo);
  107. Il suo contributo molto “umano” e personale è stato per me un incentivo in più a seguire questa strada (Francesca Laserra);
  108. La lezione di Cristiana Mennella è stata un po’ più dispersiva delle altre. Ci ha dato ottimi consigli e raccontato la propria esperienza di traduttrice, racconti che arricchiscono senza dubbio il nostro piccolo “bagaglio culturale” di traduttori. Il suo modo di condurre la lezione però, che pure era stata organizzata sull’analisi di testi scelti, è stato in alcuni momenti faticoso sa seguire;
  109. Assegnarci un brano in precedenza per confrontare in classe le nostre traduzioni ha reso la sua lezione una delle più feconde dell’intero ciclo. È stato piacevole e istruttivo farsi quattro risate alle spese di noi stessi e di certe ingenuità stilistiche davvero “buffe”, comprese le mie. Per il resto mi è sembrata una giovane donna simpatica e alla mano, umile e restia (o incapace) a mettersi “in cattedra”. Si è dimostrata generosa e autoironica nel raccontarci gli inizi della sua carriera, le difficoltà le è capitato di incontrare anche dopo anni di professione (ad esempio nel rapporto con un revisore), i sacrifici da mettere in conto, ma anche le profonde soddisfazioni del suo lavoro. L’unico appunto che mi sentirei di farle riguarda l’eccessiva preoccupazione di annoiarci. Sottovalutando il nostro interesse e la tenuta della nostra concentrazione a volte ha rischiato di sfilacciare un po’ la lezione, perdendo struttura. C’è un filo sottile tra umiltà e insicurezza che in alcune persone è scoperto, ma in generale non mi disturba, soprattutto se come la Mennella si è capaci di percorrerlo con grazia, senza mai cadere, e di fondare la propria ammirevole umiltà su una professionalità comprovata;
  110. Professionale, disponibile, simpatica e umile. Con lei ho capito che è normale commettere degli errori quando si è all’inizio, l’importante è riconoscerli e migliorarsi, sempre. Ho capito che la traduzione non è solo un lavoro, ma un divertimento, è isolarsi dal mondo esterno e fondersi con un testo, è inchiostro nelle vene, è carta sulla pelle. È gioia, quella che trasmette il suo sorriso (Francesca Martire);
  111. Molto disponibile e propensa al dialogo, ci ha saputo guidare passo dopo passo, in modo meticoloso, nella traduzione di un brano: una lezione pratica, davvero utile;
  112. L’intervento della Mennella è stato molto utile per la testimonianza personale apportata e soprattutto per il lavoro sui testi che, anche se reso meno efficace dagli inevitabili vincoli di tempo, ha chiarito in maniera piuttosto efficace quale grado di perizia e di ricerca sia necessario se ci si trova a tradurre un autore dalla prosa complessa e dal linguaggio ricercato come Vollmann (Alessandra De Michele).






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