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antonella lattanzi
Antonella Lattanzi è nata a Bari nel 1979. Laureata in Lettere moderne e contemporanee alla Sapienza di Roma, è autrice e sceneggiatrice per il cinema e la televisione: è stata sceneggiatrice del film Fiore diretto da Claudio Giovannesi e selezionato a Cannes nel 2016 e di Il campione, selezionato per il David di Donatello nel 2020. Ha vinto, insieme a Leonardo D’Agostini e Andrea Nobile, il premio della giuria Rai Fiction della prima edizione del Fiction Lab (Torino Film Commision), con la serie tv Aurora.
Nel 2010 ha pubblicato il romanzo d’esordio, Devozione, per Einaudi Stile Libero, con cui ha vinto il premio Cesare De Lollis 2010 e il premio Falerno 2011, ed è stata finalista al premio Fiesole 2010. Nel 2013 è uscito il secondo romanzo dal titolo Prima che tu mi tradisca, sempre per Einaudi Stile Libero, finalista ai premi Subiaco, Zocca Giovani, Croce e Stresa. Con Una storia nera (Mondadori, 2017) ha vinto il premio Cortina d’Ampezzo. Nel 2021 ha pubblicato Questo giorno che incombe (HarperCollins) con cui ha vinto il premio Elio Vittorini. Ha pubblicato racconti su diverse antologie tra cui A casa nostra (Wagenbach, 2011) e L’età della febbre (minimum fax, 2015) e su riviste come Granta e Nuovi Argomenti. Collabora con tuttolibri e il venerdì di la Repubblica. Vive a Roma.



Giudizi degli allievi

  1. Molto disponibile, si è raccontata sinceramente e ha soddisfatto tutte le nostre curiosità sui suoi romanzi. Una brava scrittrice, caparbia e originale (Tanina Cordaro);
  2. Una scrittrice che ho imparato ad amare leggendo le sue pagine fitte di sud. Forse si tratta dell’esercitazione più avvincente;
  3. Antonella è simpatica e a prescindere da quanto mi è piaciuto Prima che tu mi tradisca, ho apprezzato il suo saperne fare materia di discussione. Paga secondo me l’averne discusso troppo, tanto che di fronte a certe domande sembra rispondere quasi in automatico e in modo un po’ infastidito (Filippo Guidarelli);
  4. Una scrittrice giovane che ama parlare della sua esperienza e confrontarsi con il suo pubblico. Ascoltarla è stato un piacere, soprattutto perché Antonella è molto più simile a noi ragazzi di chiunque altro. Trasferitasi a Roma, ha iniziato un corso di scrittura e poi è stata brava nel riuscire, con molta pazienza, a farsi strada nel mondo dell’editoria, lavorando in redazione e pubblicando inizialmente piccoli lavori (Silvia Amaolo);
  5. L’incontro con Antonella Lattanzi è stato interessante: ci ha raccontato il suo metodo di lavoro, il suo tentativo di immergersi il più a fondo possibile nelle storie che racconta, la pazienza e la fatica che le sono costati i suoi libri. Una ragazza intraprendente, umile, disposta ad ascoltare e ad accogliere i pareri dei lettori (Gioia Tasca);
  6. Simpatica, carina, stimolante. Teneramente imbarazzata;
  7. Mi ha stupito favorevolmente, l’esercizio che la riguardava è stato un incubo per me, tempi ristretti e libro da rivedere tutto, dato che l’avevo finito di leggere ancora prima di cominciare il corso. Brava e soprattutto mi piacciono le sue idee, l’umiltà, il rispetto per il pubblico e il coraggio. Una bella lezione (Beatrice C.);
  8. Ne ho avuto un’impressione molto positiva. Una personalità forte con un percorso lavorativo stimolante. È stato interessante vedere in una sola persona la fusione di due punti di vista, di chi pubblica e di chi viene pubblicato, e poi curiosare nel modo di procedere di un editor di Einaudi (Carla Pugliese La Corte);
  9. Diretta, spontanea. È stato bello e utile ascoltarla raccontare come sono nati i suoi libri e come sono stati lavorati;
  10. Mi è sembrata una ragazza alla mano, per niente arrogante. Sicuramente sa di essere una brava scrittrice, ma si è rapportata alla classe con umiltà e in maniera informale, rendendo la sua lezione molto piacevole oltreché interessante;
  11. Un bell’esempio per chi vuole entrare come me nel mondo della scrittura;
  12. Quello con Antonella Lattanzi è stato un incontro bellissimo. Ho scoperto la sua scrittura grazie al corso e me ne sono innamorata. Tutto quello che ci ha detto è stato utile. Ci ha entusiasmato, ci ha ricordato che lavorando duramente e bene le possibilità di riuscire, coltivando le proprie passioni, aumentano.

 


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