Pietro Grossi (Firenze nel 1978) ha esordito con Pugni (Sellerio, 2006), vincitore, tra gli altri, del premio Chiara e del Campiello Europa 2010. L’edizione inglese (Fists, Pushkin Press) è stata finalista all’Independent Foreign Fiction Prize. Ha poi pubblicato i romanzi L’acchito (Sellerio, 2007), Martini (Sellerio, 2010) e Incanto (Mondadori, 2011), che ha vinto il premio nazionale letterario Pisa per la narrativa 2012. Nel 2015 è uscita, sempre per Mondadori, la raccolta L’uomo nell’armadio. Il romanzo Il passaggio (Feltrinelli, 2016) ha conquistato il premio Procida-Isola di Arturo-Elsa Morante. Sempre per Feltrinelli nel 2018 è uscito Orrore.
Materiali
- Piero Fadda (intervista), criticaletteraria.org, 10 aprile 2012.
Giudizi degli allievi
- Bellissimo incontro. Molto disponibile a raccontarci anche gli aspetti più personali della sua vita e della sua carriera. Ama parlare di sé, e noi ne abbiamo beneficiato;
- Lezione molto interessante per la panoramica che ha fornito sul rapporto tra autore e casa editrice. È stato tanto esaustivo da anticipare qualsiasi domanda mi potesse venire in mente di porgli (Manuela Massimi);
- Affascinante e divertente incontro sulla nascita di un libro (Ilaria Azzolini);
- Troppo costruito: troppo (a mio parere) modesto al punto da sembrare falso. Il libro mi è molto piaciuto, ma dovrebbe “tarare” alcune risposte e pesare le parole (Ilaria Batassa);
- Conoscere Pietro grossi è stato emozionante. Mi piacciono i suoi racconti e ascoltare la sua esperienza da giovane scrittore è stato bellissimo, non lo dimenticherò mai. Persona molto educata e disponibile (Elisabetta Rizzo);
- Pietro è stato un bel ritratto di autore con una sua parabola, umana e letteraria. Dagli esordi al discreto successo con Sellerio, poi il passaggio infruttuoso a Mondadori. Ha tracciato un racconto molto interessante, unendo vicende editoriali e personali, con franchezza. La sua lezione mi è piaciuta, anche perché lui è simpatico, disponibile e sa narrare, nel senso che è piacevole ascoltarlo;
- Interessante l’ospite e interessante la lezione. Abbiamo potuto osservare il mondo dell’editoria dal punto di vista dell’autore, dagli esordi ai giorni nostri. Grossi è riuscito a gestire bene la lezione e, a differenza di altri ospiti, è rimasto umile, mettendosi quasi al nostro livello;
- L’incontro con Pietro Grossi per me è stato molto interessante. La sua storia editoriale mi ha fatto molto riflettere sulle differenze e i meccanismi che muovono la piccola e grande editoria. E, anche se inizialmente avevo sperato di incontrare un autore più famoso o che seguo maggiormente, alla fine sono stata contenta perché il suo è davvero un caso interessante (Sara Cappai);
- Giudizio positivo. Sentirlo parlare del suo testo, sui cui avevamo lavorato prima di incontrarlo, ha confermato – e al tempo stesso sconfermato – molte mie ipotesi sulla produzione letteraria (Francesco Lodato);
- Un autore semplice e sincero, pronto a raccontare il suo lavoro di scrittore e i retroscena del mondo dell’editoria. Anche lui piuttosto disilluso circa il futuro;
- In una sola lezione è stato: attore, scrittore, comico. Ho trovato la sua lezione entusiasmante perché è riuscito a farci comprendere alcuni meccanismi dei piani alti e bassi dell’editoria. Ho apprezzato la sua disinvoltura nel raccontarci come funziona veramente l’editoria fuori dalle aule (Federica Grossi);
- Pietro Grossi è stato uno degli ospiti che ho preferito, perché si è presentato sì come autore, ma in primo luogo come persona, dimostrando che dietro a un libro, un marchio stampato sulla copertina rappresentante una certa casa editrice, si trova un essere umano fragile e appassionato come chiunque altro;
- Un bravo scrittore che ha descritto con schiettezza e semplicità il suo approccio alla scrittura e la sua esperienza prima alla Sellerio e poi alla Mondadori. Il suo ultimo libro mi è piaciuto molto (Alessandra Delle Fratte).
chiudi
|